Ieri La Stampa ha dedicato due pagine (qui e qui) in cui venivano elencate tutte le bufale (vere o presunte) diffuse dai media russi o comunque “filo-Putin”. Il focus, ovviamente, era dedicato al conflitto in Ucraina e alla “guerra ibrida” combattuta anche attraverso i mezzi di informazione. Le menzogne durante i conflitti, in effetti, non sono una novità, come recita l’adagio: “In guerra la prima vittima è la verità”.Per approfondire: Guarda il reportage dal DonbassOggi il Washington Post ha dedicato un articolo a una fotografia che, secondo alcuni analisti, potrebbe essere un fake. L’immagine è stata scattata dal fotografo ucraino Dmitri Muravsky. Due soldati tengono sulle spalle un commilitone ferito. Sono tutti ricurvi sotto il peso della fatica e, forse, pure della paura a causa di una bomba scoppiata alle loro spalle e che ha provocato un grande fungo bianco di polvere e calcinacci. A lato un passeggino per bebè che rende lo scatto ancora più tragico. Scene di vita quotidiana in Ucraina orientale. Questo è quello che pensa chi guarda questa foto.Alcuni analisti e fotografi, però, ritengono che questo scatto sia un falso e, attraverso una lettera aperta, parlano apertamente di un tentativo “maldestro” di fare informazione. Questa foto, inoltre, secondo chi ha firmato il documento, rappresenterebbe un danno di immagine per i media ucraini.L’autore della foto, Dmitri Muravsky, insiste nel dire che lo scatto sia autentico e che è stato realizzato il 4 giugno nel villaggio di Shyrokyne, non distante dalla città di Mariupol. Muravsky ha pubblicato l’immagine sul suo profilo Facebook il 15 agosto, mentre il 19 dello stesso mese ha incontrato nuovamente i tre soldati ritratti nella foto. I militari confermano l’accaduto, che viene però smentito da  Viktor Moroz, un ufficiale dell’esercito, che su Facebookha scritto che i soldati sono stati cooptati dal Ministro della Difesa ucraino per rafforza il racconto di Muravsky: “Il luogo è reale, è in prima linea. È stato detto agli uomini cosa fare e come comportarsi. È stato fatto esplodere un ordigno in remoto, coperto da un sacco di cemento o da una miscela utilizzata per le costruzioni, oppure ancora da del gesso”. Della stessa opinione è pure l’ex membro dell’esercito Usa Kenton Fulmer.Secondo quanto scritto da Radio Free Europe/Radio Liberty , Muravsky ha in passato fornito alcune foto al Ministero della Difesa ucraino per realizzare pubblicità per i militari .Con un post su Facebook del 25 agosto, Muravsky ha affermato che querelerà chiunque affermerà che la foto da lui realizzata sia un fake.Fake o no, quel che dimostra questa foto – con tutti i dubbi che si porta dietro – è che è sempre più difficile muoversi in questa “guerra ibrida”.Aggiornamento: Il governo ucraino, come nota il Washington post, dopo la diffusione della notizia della presunta foto “fake” ha deciso di non collaborare più con Muravsky.

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