A partire dalla mezzanotte di oggi entrerà in vigore una tregua di 48 ore nella città di Aleppo. Ad annunciarlo, nella giornata di mercoledì, è stato il ministero della Difesa di Mosca, che ha così accolto la proposta del Dipartimento di Stato americano per un rafforzamento del cessate il fuoco nella regione a nord-ovest della città, nelle mani dei gruppi ribelli.Mosca punta al rilancio dei negoziatiL’iniziativa, annunciata dal Centro russo di coordinamento della tregua, servirà per “alleggerire il livello di violenza e degli scontri armati” e portare così “la stabilità ad Aleppo”. Secondo il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Mark Toner, inoltre, un rafforzamento della tregua in questa area contribuirà a neutralizzare i miliziani del Fronte al Nusra. E oggi, a margine del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, l’inviato speciale di Putin per il Medio Oriente e l’Africa e vice ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov, ha detto che la Russia punta ad estendere le 48 ore di tregua ad un periodo più ampio. Nell’agenda russa in Siria, infatti, secondo Bogdanov ci sono il raggiungimento di un cessate il fuoco a lungo termine nella zona di Aleppo e un rilancio dei colloqui di Ginevra fra governo ed opposizione siriana.Damasco contro le forze speciali tedescheSul terreno intanto prosegue l’avanzata delle Forze Democratiche Siriane, supportate dall’Occidente, verso Raqqa, tra le proteste del governo siriano, che ha denunciato come “una violazione della propria sovranità territoriale” la presenza di militari francesi e tedeschi, oltre che americani, tra le milizie curde che combattono nel nord del Paese.Per approfondire: Tra le bombe di AleppoDopo le forze speciali francesi infatti, anche i militari tedeschi sarebbero arrivati in Siria, posizionandosi nelle zone di Ain al-Arab e Manbij, nell’ambito dell’offensiva curdo-araba sulla roccaforte del Califfato. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di informazione governativa Sana e confermata anche da gruppi legati all’opposizione come l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Il ministero degli Esteri di Damasco ha quindi attaccato Parigi e Berlino, affermando che l’azione di questi Paesi, che si svolge nel quadro del contrasto al terrorismo, andrebbe oltre questo obiettivo, perché “questi due Paesi sono tra quelli che hanno finanziato il terrorismo“, riferendosi al sostegno occidentale alle opposizioni armate al governo di Assad, tra cui figurano anche gruppi radicali islamici.
Da Berlino, però, è arrivata la smentita circa la presenza degli uomini del Ksk nel nord della Siria. “Non ci sono forze speciali tedesche in Siria, l’accusa è falsa”, ha detto, infatti, un portavoce del ministero degli Esteri tedesco. Anche secondo il network qatariota al Jazeera, però, “consiglieri militari tedeschi, britannici e canadesi” sarebbero invece già operativi nella zona a nord della provincia di Aleppo.Diplomazia al lavoroIntanto oggi, sempre a San Pietroburgo, margine del Forum Economico Internazionale, è previsto un nuovo incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura. L’obiettivo dell’incontro è fissare una data per la ripresa dei negoziati fra governo e opposizione. Fino alla scorsa settimana, il diplomatico italo-svedese, che sta agendo da mediatore fra governo ed opposizione siriana aveva dichiarato che i tempi non erano ancora maturi per inaugurare un nuovo round di colloqui. Mosca invece, probabilmente chiederà a de Mistura di accelerare il processo per una rapida ripresa dell’azione diplomatica, fissando una data per il terzo round di consultazioni. Di crisi siriana e lotta al terrorismo internazionale, discuteranno oggi a San Pietroburgo anche il presidente russo, Vladimir Putin, e il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. All’incontro parteciperà anche de Mistura e la delegazione delle Nazioni Unite per la Siria.Per approfondire: Sirte, verso la battaglia finaleIntanto ad Aleppo la situazione dei civili rimane tragica. Maria Nazareth, suora argentina missionaria della famiglia religiosa del Verbo Incarnato ad Aleppo racconta a Gli Occhi della Guerra che sono molti i civili e i militari che continuano a morire nella città martire del nord della Siria. “Soprattutto di notte sono aumentati gli attacchi dei ribelli, che colpiscono con l’artiglieria anche a ridosso del centro della città”, racconta la suora. “Le violenze sui civili sono aumentate e sono sempre di più le famiglie che decidono di scappare”, continua, “abbiamo notato che a seguito della tregua i ribelli sono meglio armati, lo vediamo dai missili che cadono nel nostro quartiere”. Le autorità siriane, infine, hanno denunciato la scorsa settimana il massacro di quaranta civili da parte del sedicente Stato Islamico a Gandura, sempre nella provincia di Aleppo.
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