Mentre prosegue con successo l’avanzata dell’esercito arabo siriano lungo il fiume Eufrate e nel resto del paese, i terroristi di Hayat Tahrir al-Sham (ex Jabhat al-Nusra, la diramazione siriana di Al-Qaida) continuano a resistere nella zona nord-occidentale della Siria, in particolare nella provincia di Idlib. I combattenti di Hayat Tahrir al-Sham stanno inoltre promuovendo una campagna per riunire, sotto la loro autorità, tutte le formazioni radicali e jihadiste presenti nella provincia al confine con la Turchia. Secondo il Syria Media Center, molte organizzazioni presenti a Idlib avrebbero già raccolto l’appello e si sarebbero unite ad Al-Nusra.

Al-Qaida e la collaborazione con le altre formazioni radicali

Secondo quanto riporta Globalresearch, il 3 agosto, i rappresentanti di Hizb al-Islami al-Turkistani, partito islamico del Turkistan in Siria, hanno siglato un accordo con Hayat Tahrir al-Sham nella città di Jisr al-Shughur. Lo stesso è accaduto recentemente nella città di Ariha, dove Al-Nusra ha incontro i leader di Suqour al-Sham e stretto una nuova collaborazione contro l’esercito governativo di Bashar al-Assad. Oltre a una maggiore coordinazione militare, gli islamisti sono pronti all’ennesima operazione di «rebranding»: secondo l’alto comando dell’esercito arabo siriano, infatti, questa strategia promossa da Al-Qaida sarà seguita da una nuova denominazione – l’ennesima – della formazione terroristica, con l’obiettivo di camuffarsi in un gruppo di «opposizione moderata» e partecipare al processo politico siriano.

Allo stesso tempo, secondo il generale di brigata della esercito siriano Fouvaz Mustafa, i miliziani di Hayat Tahrir al-Sham si starebbero preparando a un’offensiva su larga scala in direzione della città di Hama. Nonostante le posizioni dei terroristi si siano notevolmente indebolite, infatti, le forze governative non possono abbassare la guardia. La guerra non è ancora finita.

Al-Nusra prende il controllo di Idlib

Nel frattempo, come racconta Foreign Affairs, nella guerra civile fra jihadisti che si sta consumando nella provincia di Idlib, Hayat Tahrir al-Sham (HTS) ha avuto la meglio su Ahrar al-Sham, gruppo ribelle salafita sponsorizzato da Turchia e Qatar. L’ex Jabhat al-Nusra ha preso il controllo di buona parte del capoluogo e costretto alla fuga i rivali islamisti, registrando così una vittoria strategica molto importante. «La situazione a Idlib viene seguita da vicino e la minaccia rappresentata da Hayat Tahrir al-Sham viene presa sul serio. C’è la possibilità che intervenga la comunità internazionale in una fase successiva. Per ora, tuttavia, la guerra allo Stato Islamico rimane la priorità» – ha dichiarato l’esperto Samuel Heller della Century Foundation ad al-Monitor.

Hayat Tahrir al-Sham rimossa dalla blacklist di Usa e Canada

Alla fine di maggio, Hayat Tahrir al-Sham è sparita dalla blacklist delle formazioni terroristiche individuate dagli Stati Uniti e dal Canada. Un «rebranding» efficace, dunque, che ha dato nuova linfa al gruppo islamista capeggiato da Abu Jaber Shaykh, responsabile di innumerevoli crimini di guerra ai danni della popolazione siriana. HTS fu stata inserita nella blacklist delle organizzazioni terroristiche statunitensi e canadesi per la prima volta nel 2012.