La guerra in Siria tra Usa e Russia si complica. Fino ad ora si era assistito a scontri verbali, all’armare una parte per contrastare la potenza che le si opponeva. Oggi, invece, arriva la notizia che i caccia russi avrebbero bombardato le forze ribelli in Siria sostenute dagli Stati Uniti. A dare la notizia è il Washington Examiner, che cita fonti del Pentagono. Non è la prima volta che accade. Era già successo nell’ottobre del 2015 per esempio.Per approfondire: I ribelli moderati hanno fallitoSecondo le informazioni pubblicate dal Washington Examiner, gli attacchi aerei russi hanno avuto luogo giovedì nel sud della Siria, nei pressi di al-Tanf, al confine con la Giordania, e sono stati diretti contro i ribelli che combattono contro lo Stato islamico.Gli aerei russi “non erano stati attivi in questo settore da un po’ di tempo”, ha detto il funzionario della Difesa, escludendo quindi un possibile caso di autodifesa, e aggiungendo che chiederà spiegazioni alla Russia su quanto accaduto e rassicurazioni sul fatto che non si ripeterà. “Le recenti azioni della Russia sollevano serie preoccupazioni circa le loro intenzioni”, ha concluso. Da Mosca, per ora, non è arrivata alcuna replica alle accuse degli Usa.Intanto ritorna il New Syrian ArmyNsa, ovvero New Syrian Army, oppure in arabo Jaysh Suriyah al-Jadid. Quante volte avete sentito parlate di questi ribelli che combattono in Siria? Poche. Anzi, pochissime.Per approfondire: La propaganda dei ribelli? Made in UkAddestrati dalla Cia, hanno come obiettivo dichiarato quello di combattere contro il sedicente Stato islamico. Hanno avuto anche il supporto di Jabhat al-Asalah wa al-Tanmiyah, con lo scopo di creare un’alleanza “moderatamente islamista” (sic!), come spiega la Bbc.

In realtà, assieme al Free syrian army, rappresentano il braccio armato occidentale per rovesciare Bashar Al Assad. I miliziani del New Syrian Army sono attivi sul confine giordano e hanno una base ad Al Tanf, proprio dove sono state sganciate le bombe russe.

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