Bihac: in trappola nel campo profughi

Bihac, in bosnia, più che una via di transito, è una sorta di imbuto, una gabbia dalla quale spesso non si riesce più ad uscire. Migliaia di migranti sono incastrate in questo gioco perverso e ogni notte ritentano di nuovo, buttandosi fra le braccia della foresta balcanica, dove tutto è rarefatto, ambiguo, pericoloso. Dodici giorni di cammino separano Bihac da Trieste e durante il cammino è facile vedere i propri compagni braccati dai cani, stesi a terra sotto i colpi dei manganelli, mentre il sibilo dei proiettili fende l’aria.