L’Iniziativa dei Tre Mari rappresenta un forum volto ad incrementare la connettività e la sicurezza energetica dell’area settentrionale e meridionale del continente europeo. A seguito del recente summit tenutosi a Bucharest la Grecia è ufficialmente divenuta un partecipante all’iniziativa, ciò aggiunge un quarto mare a questo importante forum.

I tre mari

L’Iniziativa dei Tre Mari nasce in virtù della pesante disparità in termini infrastrutturali tra l’Europa Occidentale e Orientale, in particolare lungo l’asse nord sud dell’Est Europeo. A tal proposito nel 2014 l’Atlantic Council, importante think tank statunitense, ha pubblicato un rapporto denominato Completing Europerelativo all’importanza dello sviluppo infrastrutturale volto a collegare l’area settentrionale e meridionale del continente europeo. Negli ultimi anni l’organizzazione ha contribuito a finanziare diversi progetti negli ultimi anni, ricevendo il supporto degli Stati Uniti, espresso attraverso la presenza del Presidente Trump in occasione del summit del 2017 e il supporto finanziario da parte di Washington. L’iniziativa è infatti parsa sin da subito altamente funzionale agli interessi statunitensi, in quanto atta a contrastare l’influenza russa e cinese nella regione, riducendo rispettivamente la dipendenza europea dalle fonti energetiche russe e limitando la necessità di investimenti cinesi. Dal 2018 al 2022 l’iniziativa ha determinato il finanziamento di 91 progetti per un valore complessivo di 168.5 miliardi di euro.

Dai tre ai quattro mari

L’interesse della Grecia in relazione all’adesione all’iniziativa venne espressa de facto già nel 2021, attraverso la partecipazione del Presidente greco Katerina Sakellaropoulou al summit del forum tenutosi nella capitale bulgara Sofia. La principale ragione dietro la mancata partecipazione della Grecia all’iniziativa è risultata essere la cattiva condizione economica del paese a seguito della pesante crisi economica che lo ha afflitto dal 2009. L’ingresso della Grecia nell’Iniziativa dei Tre Mari aggiungerà un “quarto mare” all’iniziativa, garantendo ai paesi dell’Europa Centrale ed Orientale l’accesso ai ricchi giacimenti di gas in Israele e Cipro, migliorandone notevolmente la sicurezza energetica. Negli ultimi anni Atene ha infatti rafforzato notevolmente la cooperazione nel settore energetico con Nicosia e Gerusalemme, aprendo la strada alla formazione di un nuovo corridoio energetico volto a ridurre la dipendenza europea dalla Federazione Russa.

Il futuro dell’iniziativa

L’ingresso della Grecia rappresenta un momento cruciale nella storia dell’Iniziativa dei Tre Mari, consentendo un effettivo collegamento tra l’area settentrionale e meridionale dell’Europa Orientale, ora dotata di un fondamentale sbocco sul Mar Mediterraneo. L’adesione di Atene potrebbe tuttavia non rappresentare l’ultimo capitolo relativo all’espansione del forum. Nel 2019 il Ministro degli Esteri polacco aveva infatti indicato come l’Ucraina, in quanto stato non facente parte dell’Unione Europea, non potesse aderire all’iniziativa, la quale veniva intesa come un progetto infrastruttrale e non geopolitico. L’invasione russa dell’Ucraina ha determinato un brusco cambiamento di tale paradigma, spingendo i paesi membri a premere per la concessione dello status di “partner partecipante” ad Ucraina e Moldavia. L’Ucraina dispone infatti di rilevanti riserve di gas, le quali potrebbero soddisfare le necessità delle nazioni facenti parte del forum. L’ingresso della Moldavia testimonia invece come l’iniziativa stia ampliando i propri obbiettivi, non più focalizzati sul mero miglioramento della connessione infrastrutturale tra i paesi membri ma ora estesi anche all’incremento di quest’ultima con riferimento a paesi esterni all’Unione Europea. 

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