Scorte di gas naturale al massimo negli Usa con un occhio al mercato europeo. Il riscaldamento globale non è certamente un amico di Vladimir Putin e della Russia in questo passaggio d’anno che ha visto un inverno mite nelle due sponde dell’Atlantico difendere gli stock di gas e disarmare, per ora, il ricatto energetico di Mosca.

La grande strategia energetica di Washington

C’è al tempo stesso spazio per la strategia Usa di sostituzione di parte del gas russo con il gas naturale liquefatto (Gnl) americano nel mercato europeo. Dopo aver, a inizio mandato, pensato di mettere da parte la strategia di Donald Trump su questo piano, Joe Biden ha rilanciato con grande ambizione i piani per l’energy dominance. Senza mai nominarla, di fatto, la politica di ambiziosa espansione oltre Atlantico del gas naturale a stelle e strisce e la ricerca di una priorità politica nelle negoziazioni con Bruxelles e gli Stati membri dell’Unione Europea per fornire Gnl al mercato comunitario è ripresa con forza.

Il risparmio energetico di queste settimane ha ridato vigore a questi piani. Come scrive il Financial Times, gli stoccaggi strategici nazionali non sono stati depauperati durante il picco di domanda invernale e, anzi, “nella prima settimana di gennaio, tuttavia, 11 miliardi di piedi cubi di gas”, pari a circa 311,5 milioni di metri cubi, “sono stati invece rimessi sottoterra. L’iniezione netta – la prima che gli Stati Uniti hanno registrato nel mese di gennaio – testimonia l’inverno caldo in gran parte dell’emisfero settentrionale che ha alleviato le preoccupazioni per una crisi energetica globale”. Il consumo medio di energia nei giorni non di picco “è stato inferiore del 25% rispetto al normale a gennaio, secondo l’Energy Information Administration“.

Prezzi in calo, export in volo

I future sul gas naturale statunitense sono stati scambiati nella giornata del 12 gennaio a 3,5 dollari per milione di British termal units (pari a 293 kWh), chiudendo al livello più basso da giugno 2021 e a circa un terzo dal picco di 12 dollari di agosto di fronte alle notizie positive del mercato. L’Eia ha stimato inoltre che la produzione quotidiana di gas naturale può nel 2023 salire quotidianamente del 2% a 2,84 miliardi di metri cubi di gas estratti ogni giorno.

Questo apre allo scenario più attenzionato da Washington: la corsa al mercato europeo dell’oro blu. “Le importazioni dell’Ue di gas naturale liquefatto degli Usa sono salite alle stelle negli otto mesi successivi all’invasione russa dell’Ucraina, il 148% in più rispetto all’anno precedente”, nota Investigate Europe, che segnala come ben 11,3 miliardi di metri cubi di gas abbiano raggiunto la sola Francia, prima acquirente di Gnl, seguita da Spagna, Olanda (7,5 miliardi circa a testa), Polonia (3 miliardi) e Italia (2,3 miliardi). E “le aziende europee hanno firmato almeno 33 accordi di vendita e acquisto di GNL statunitense dal 2011, con 15 concordati dal 2021, di cui 10 l’anno scorso. I contratti, la maggior parte dei quali della durata di 20 anni, coinvolgono una serie di imprese private e finanziamenti da parte di diverse autorità pubbliche europee”.

L’invasione del Gnl Usa nel mercato europeo è tale che ormai esso costituisce il 40% del totale delle importazioni di oro blu del Vecchio Continente, in cui però il prezzo di vendita per milione di Btu è oltre undici volte maggiore a quello degli Usa, pari a 36 dollari. Insomma, il piano “trumpiano” di Biden vince grazie al meccanismo favorevole di mercato. E fa presagire un 2023 a stelle e strisce per il gas europeo. Mentre al contempo l’amministrazione Biden potrebbe raddoppiare se fosse confermata la svolta degli Usa come esportatori netti di petrolio sempre per il 2023. Non male per un Paese che al contempo con l’Inflation Reduction Act prepara la dominazione nella transizione energetica di domani. Ponendosi come punto di riferimento per tutte le politiche energetiche di oggi e domani in Occidente.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.