Una nuova forza si è imposta nell’arena internazionale, il panturchismo, e sta riscrivendo rapidamente l’assetto delle relazioni internazionali nella macro-regione Anatolia–Caucaso meridionale–Asia centrale. È nel nome di questo sentimento, il vettore ideologico più potente di questo paragrafo di 21esimo secolo, che stanno venendo portati avanti progetti d’integrazione, come il Consiglio Turco, che stanno venendo recuperati antichi legami, come quello fra Turchia e Azerbaigian, e che sta venendo riscritta la rete infrastrutturale dell’Eurasia, come rammentano il corridoio dei lapislazzuli e la Baku–Tbilisi–Kars.
Il panturchismo non è un semplice instrumentum regni ad uso e consumo di Ankara, è un collante genuino, riemerso naturalmente e gradualmente all’indomani della fine della guerra fredda, e che sta facilitando il miglioramento e il potenziamento del dialogo e della cooperazione tra i popoli turchici dell’Asia, come dimostrano il nascente asse tra Nur-Sultan e Tashkent, la recente chiusura di una storica disputa tra Baku e Ashgabat e l’ultimo patto azero-kazako per il Mar Caspio.
L’accordo, che cosa prevede
Il 26 febbraio è stato raggiunto un importante accordo tra Baku e Nur-Sultan in materia di trasformazione del Mar Caspio in uno spazio di prosperità condivisa. I firmatari – la kazaka KMG Drilling & Services Company, sussidiaria della KazMunayGas (KMG), e l’azera Caspian Drilling Company, sussidiaria di SOCAR – hanno concordato uno scambio di alta tecnologia funzionale alla conduzione di attività di trivellazione nelle acque del Caspio.
Nel dettaglio, la KMG Drilling & Services Company metterà a disposizione della Caspian Drilling Company attrezzature per l’esplorazione delle acque profonde e macchine per la trivellazione, come la pregiata perforatrice Satti – un fiore all’occhiello dell’industria kazaka, essendo stata costruita interamente in patria. L‘utilizzo della Satti verrà monitorato da una squadra mista, composta da specialisti kazaki e azeri, adibita alla fornitura di supporto tecnico e che sarà presente alle attività di perforazione.
Il raggiungimento dell’accordo si inquadra nel più ampio contesto del rinato dinamismo azero nell’area caspica, palesato dal memorandum d’intesa con il Turkmenistan dello scorso gennaio, e si rivelerà fondamentale ai fini delle attività di ricerca ed estrazione che Socar e British Petroleum (BR) condurranno prossimamente nelle porzioni di Caspio che ricadono la sovranità dell’Azerbaigian, in particolare nel cosiddetto Blocco D230.
Il legame tra Baku e Nur-Sultan
L’accordo del 26 febbraio è la foce naturale di un percorso cominciato nel giugno di due anni or sono, quando Socar e KMG siglarono un memorandum d’intesa riguardante l’utilizzo della Satti. Il documento era stato formulato seguendo la logica del vantaggio per tutti, ovverosia del do ut des: concessione in prestito per eventuali attività di trivellazione in cambio di restaurazione a carico di Baku.
Il memorandum, inoltre, gettava le basi per “l’identificazione di opportunità di cooperazione tra le due compagnie, inclusa l’esplorazione nel Mar Caspio”, perciò non è da escludere che il patto di fine febbraio possa spianare la strada ad una collaborazione più ampia ed estesa nel campo dello sfruttamento energetico.
I rapporti bilaterali tra Baku e Nur-Sultan, del resto, hanno storicamente goduto – e godono tuttora – di ottima salute: entrambe le nazioni dialogano in maniera potenziata nel quadro della Comunità degli Stati Indipendenti e del Consiglio Turco, presentano interessi convergenti e visioni armonizzabili su Caspio e politica estera, e stanno lavorando di concerto allo sviluppo di iniziative di rilevanza regionale come il Cavo Transcaspico (TransCaspian Fiber Optic) e il Corridoio di trasporto internazionale Transcaspico (Trans-Caspian International Transport Route).