In Senegal il riso sta diventando un business molto proficuo. Il paese in passato ha importato la maggior parte di questo cereale, importante nella dieta della nazione dell’Africa Occidentale. Ma il governo di Dakar, assieme all’aiuto di organizzazioni internazionali ha sviluppato notevolmente la sua produzione, anche con la promozione dei prestiti locali ai piccoli agricoltori. La produzione dal 2014 è raddoppiata arrivando a quasi 1 milione di tonnellate l’anno scorso, circa il 40% del consumo annuo.

Il Senegal ha un passato coloniale e ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1960. Negli anni successivi si sono susseguiti 4 presidenti alla guida del paese: Leopold Sedar Senghor, è stato in carica sino al 1980, sostituito da Abdou Diouf. Le elezioni del 2000 hanno visto, invece, prevalere Abdoulaye Wade, che si è imposto dopo elezioni molto combattute. Nel 2012, Wade è stato, infine, sconfitto dal rivale e primo ministro in carica, Macky Sall, che ha raggiunto il 65.8% dei consensi.

L’obiettivo del paese è ora l’autosufficienza agricola. E il paese sta diventando da esempio per il resto del continente che importa circa 40 miliardi di dollari di cibo all’anno. L’Africa è in rapida crescita e quindi deve soddisfare le esigenze della popolazione in continuo aumento. Ousmane Sene, responsabile del cento di ricerca dell’Africa occidentale di Dakar infatti spiega: “Il Senegal vuole arrivare ad un’autosufficienza, così si creeranno nuovi posti di lavoro e si abbasseranno i prezzi”.

Ma è la strategia del governo che è stata vincente. Dakar infatti dedica investimenti allo sviluppo di terreni irrigati piuttosto che dare denaro in forma di sussidi agricoli. Negli ultimi anni lussureggianti risaie sono cresciute lungo la valle del Senegal, in gran parte arida grazie ad aiuti da parte degli Stati Uniti. La Millennium Challenge Corporation ha speso 471 milioni di dollari per la coltivazione di migliaia di ettari irrigati e ha reso percorribili i 120 chilometri di strada che attraversano la valle.

Usaid si è interessata della formazione di decine di migliaia di agricoltori per migliorare la qualità della coltivazione del riso. E in cooperazione con Crèdit Agricole, la banca nazionale dell’agricoltura di cui il 25% è di proprietà del governo, ha creato meccanismi finanziari per il finanziamento dei coltivatori di riso.

Fino al 2015 la maggior parte degli agricoltori non era in regola, ma ora con queste riforme dei finanziamenti assieme a riso di qualità, pratiche agricole migliori e terreni irrigati il fenomeno è in decrescita. I prestiti bancari dei coltivatori di riso è salito da 3,8 miliardi di franchi senegalesi (7 milioni di dollari) nel 2012 a 10, 3 miliardi di franchi nel 2017. E lo stesso vale anche per i finanziamenti per l’acquisto di trattori.

Gordon Conway, professore all’Imperial College di Londra di sviluppo internazionale, è convinto che il sistema costruito in Senegal sia particolarmente efficace, perché gli agricoltori e anche le cooperative femminili, sono state introdotte bene nella struttura economica e l’iniziativa privata viene incoraggiata. Il Senegal potrà diventare un esempio e fare da traino a tante altre realtà del continente africano.





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