Droni che consegnano il pranzo sul campo da golf, cellulari che gestiscono la tua vita (ma salvaguardando la tua privacy), gestori di energia solare. Sono queste alcune delle tecnologie di maggior successo al mondo arrivano da Israele, il Paese continua a produrre soluzioni high-tech che sconvolgono intere industrie.

Ufficialmente nominata start up leader globale dall’Oecd, Israele ha indiscutibilmente costruito un ecosistema di innovazione high-tech che opera con relativamente scarso supporto da parte del governo del Paese. Più di 300 compagnie tecnologiche globali operano in questo Paese di 9 milioni di abitanti, e i finanziamenti per le nuove tecnologie hanno raggiunto i 7 miliardi di dollari nel 2018.

I segreti del successo high-tech di Israele: ingeneri che acquisiscono una preziosa esperienza pratica durante il periodo trascorso nell’esercito, ha detto l’imprenditore It israeliano Ofer Tziperman in un intervista a Gli Occhi della Guerra. E la capacità di combinare la forza di piccole startup innovative con i giganti high-tech è un altro.

Ma parliamo di reggiseni. Esatto, di reggiseni femminili. Nel 2011, una giovane software developer israeliana di nome Orit Hashay ha deciso di fondare una compagnia che avrebbe utilizzato l’alta tecnologia per permettere alle donne di trovare il reggiseno perfetto per loro (per i lettori maschili, le nostre amiche ci assicurano che questa è una delle più grandi sfide dell’esistenza moderna).

Hashay ha ideato una soluzione che coinvolge il crowdsourcing, combinato con l’intelligenza artificiale, e ha convinto un investitore a prestarle 350mila dollari per partire. Anche il fondo israeliano di venture capital FirstTime è stato fra i primi sostenitori.

“Ho fondato Brayola usando la tecnologia israeliana per avviare una startup a New York City,” ci ha detto Hashay in un’intervista. “Volevamo andare negli Usa, perché il loro sistema di magazzino per la moda ha funzionato bene con la nostra logistica.”

L’idea di Brayola era, ed è ancora, quella di chiedere alle donne di parlare dei loro reggiseni preferiti, e di condividere la loro esperienza con altre donne. “Io stessa stavo cercando un reggiseno, e un amica mi ha detto di uno con cui si trovava davvero bene. Così ho pensato: perché le donne non possono trovare tutte queste informazioni in un unico luogo?”

Grazie a un algoritmo specializzato e all’intelligenza artificiale, le donne possono facilmente rintracciare il reggiseno che hanno sempre desiderato, poiché la tecnologia processa le loro richieste per trovare profili molto simili tra i 5 milioni che Brayola ha online.

Oggi, Brayola guadagna più di 30 milioni di dollari all’anno grazie ai 5 milioni di reggiseni dei quali ha registrato i dati online insieme ai 200 brand partner.

Pur rivolgendosi alle donne, Hashay dice di aver avuto difficoltà a convincere la crowd high-tech, prevalentemente maschile, a prenderla sul serio. Ma, avendoli finalmente persuasi, ora è pronta a espandere Brayola in nuovi mercati. “Ci espanderemo presto in Europa, e prima o poi anche in Asia. L’Europa è un po’ una sfida, per via della varietà di taglie e di stili coinvolti, ma ci stiamo lavorando e abbiamo molta esperienza da cui attingere.”

Le soluzioni high-tech ai problemi della vita quotidiana sono ciò su cui si basa la tecnologia israeliana, e la recente startup SolarEdge risponde a una delle questioni più basilari riguardanti l’energia.

“SolarEdge è partita con cinque ragazzi conosciutisi nell’esercito israeliano, dove hanno imparato molto sulla tecnologia,” spiega Lior Handelsman, Vicepresidente marketing e product strategy, nonchè fondatore di SolarEdge, in un intervista a Gli Occhi della Guerra.

Quando ha lasciato l’esercito, il gruppo ha deciso di lavorare nel settore dell’energia solare, che ha visto l’inizio di un periodo di crescita intensiva. “Ci ha colpito il fatto che, a quel tempo, l’energia solare veniva prodotta in tutto il mondo, ma raramente veniva gestita in maniera pro-attiva e veniva venduta alla rete elettrica o, se questa non la voleva, andava sprecata”.

Vuoi avere l’energia solare quasi ovunque in casa? I device di SolarEdge gestiscono l’energia derivante dalle celle fotovoltaiche sul tuto tetto in m0do che tu possa usrala quando ne hai bisogno – per accendere l’aria condizionata, caricare l’auto elettrica, o qualsiasi altra cosa.

“La nostra tecnologia smart energy controlla anche come l’energia solare prodotta localmente può essere resa più utile per sulla rete. Per esempio, Se una parte della rete ha bisogno di più energia, possiamo trasferirla lì da una fonte locale di energia solare – questo rende l’utilizzo dell’energia solare meno costoso e più versatile per l’erogazione dell’energia,” spiega Handelsmann.

Partita nel 2006, SolarEdge è stata quotata al Nasdaq nel 2015 e oggi la compagnia fattura quasi 250 milioni di dollari all’anno.

“E non c’è niente che possa fermarci – dovunque splenda il sole, quello è il nostro mercato, fa notare Handelsmann. Recentemente, la compagnia ha acquisito l’italiana Smre SpA, con sede a Umbertide , che ha soluzioni di mobilità che possono funzionare con batterie elettriche per le automobili.

Parlando di mobilità, vi è mai venuta fame durante una partita di golf, tanto da desiderare di trovare uno snack nella decima buca? Flytrex, specializzata in droni, vi consegnerà lo snack con uno dei suoi appositi droni.

Definitasi “la Fedex delle consegne via drone,” Flytrex sta sconvolgendo il settore logistico, in quanto i droni possono portare i pacchi a destinazioni locali senza rimanere bloccati nel traffico.

Lanciata dall’imprenditore israeliano Yariv Bash, Flytrex può effettuare consegne ovunque – non ha neanche bisogno di atterrare, e si limita a calare il pacco a terra tramite un cavo.

Bash è determinato a rivoluzionare il settore logistico con i droni, che oltretutto sono ecologici.

Un altro settore che è stato cambiato per sempre è quello dell’utilizzo dei dati privati da parte delle compagnie che vendono beni o servizi. Ormai quasi tutti i fornitori usano i dati per personalizzare le vendite, è ci sono state molte controversie sulla protezione dei dati personali.

La startup israeliana Anagog ha inventato un modo per permettere alle compagnie di utilizzare i dati personali slegati dall’identità del cliente. “Le compagnie possono sapere tutto dal tuo smartphone – quando vai in ufficio, dove parcheggi, se giochi a golf o vai in palestra, ecc.,” ci spiega il CEO di Anagog Ofer Tziperman in un’intervista.

“Ma usando la nostra app JedAI, la compagnia può accedere ai tuoi dati senza tuttavia avere accesso alla tua identità. E soprattutto, puoi scegliere i service provider coi quali preferisci condividere i tuoi dati,” dice Tziperman.

Le case automobilistiche sono state fra le prime ha vedere il valore dell’idea, che permette loro di interpretare le abitudini dei clienti basandosi sui loro dati, senza incorrere in problemi di privacy . Mercedes e Porsche sono attualmente degli investitori, e molte altre compagnie stanno trattando con Tziperman.

Infine, avete mai desiderato di mangiare come gli astronauti? Il gruppo israeliano Strauss Group pensa che dovreste provarci.

Un cubo nutrizionale fatto di verdure, frutta e cereali liofilizzati e compressi , l’Astro cubo, probabilmente non soddisferà mai gli chef Michelin. Ma può fornire tutto ciò di cui abbiamo bisogno in una giornata in una sola porzione.

Gli scettici potrebbero dire che possono benissimo vivere senza nessuna di queste meraviglie high-tech. Ma la tecnologia sta cambiando il mondo intorno a noi, ed è solo questione di tempo prima che troviate tecnologie Made in Israel nel vostro salotto.

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