Un altro ostacolo lungo la Nuova Via della Seta. Il Vietnam, partner fondamentale della Cina sia dal punto di vista geopolitico che strategico, ha rifiutato l’ennesima tentazione di Pechino, che ambiva a costruire un’importante autostrada nel Paese confinante. Secondo quanto riportato da Vietnamnews.com il governo vietnamita ha chiuso la fase di presentazione delle offerte per un progetto infrastrutturale inerente a un tratto stradale lungo la costa settentrionale. Alla fine dei conti parteciperanno alla costruzione dell’opera solo aziende locali; le proposte messe sul tavolo dalle imprese cinesi, oltre che da altri investitori esteri, sono state rifiutate. Il motivo è presto detto: il Vietnam ha chiuso la porta in faccia alla Cina per evitare che l’opinione pubblica potesse continuare a sottolineare la presunta influenza economica del Dragone su Hanoi, che in effetti ha riversato oltre confine un discreto fiume di denari nell’ottica della Belt and Road Initiative (Bri).

Il Vietnam si stacca dalla Cina?

L’opera infrastrutturale in questione, che verrà completata entro il 2025, è stata rinominata North Sputh Expressway e prevede la realizzazione di un’autostrada di 2019 chilometri tra le province settentrionali di Ca Mau e Lang Son. 11 sono le componenti del progetto, e nessuna è finita o finirà in mano cinese; otto componenti sono state assegnate ad aziende vietnamite, altre tre sezioni verranno invece realizzate attingendo a fondi statali. Alcuni osservatori sono preoccupati della decisione del governo perché ritengono che i soggetti locali non siano in grado di svolgere il lavoro per intero e saranno costretti a rivolgersi, presto o tardi, alla Cina. Ma molti vietnamiti sono diventati sempre più diffidenti nei confronti degli investimenti cinesi nella regione, in parte per una eccessiva sinizzazione del territorio, che rischia di travolgere la cultura locale, ma soprattutto per l’eventualità che il Vietnam possa cadere nella cosiddetta trappola del debito. In poche parole, le politiche di Hanoi sono considerate fin troppo vantaggiose per gli investitori cinesi, al punto che potrebbero far schizzare il debito vietnamita alle stelle. A quel punto il Vietnam sarebbe quasi costretto a supportare gli interessi geopolitici della Cina.

I precedenti

La Cina ha più volte finanziato infrastrutture in Vietnam. Come sono stati i risultati? Così e così, almeno a giudicare da un rapporto del governo vietnamita che ha ribadito come i progetti legati ai cinesi procedano a rilento, senza garanzia di qualità e con costi più elevati del normale. Molto spesso, ha riportato Asianews, aziende locali sono costrette a terminare i lavori iniziati e non terminati da società provenienti da oltre la Muraglia. La ferrovia Cat Linh-Ha Dong è un progetto emblematico, nato nel 2008 e dal costo iniziale previsto di 486 milioni di euro, 368 dei quali provenienti da capitali cinesi e i rimanenti da fondi statali. Per colpa di ritardi e rallentamenti, la spesa è lievitata a 784 milioni di euro. E la ferrovia deve ancora entrare in funzione a pieno regime.

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