Serve pazienza per includere l’Europa nel progetto della Nuova Via della Seta; ogni Stato fa storia a parte e la Cina è costretta a ragionare con i singoli governi piuttosto che con un soggetto collettivo. Lo sa bene Pechino, che tuttavia continua a estendere tentacoli commerciali e piantare bandierine nel Vecchio Continente. Archiviata la pratica Italia, il ferro caldo che il gigante asiatico intende battere si trova nella zona balcanica.
Affare fatto
Qui la Cina sta stringendo accordi su accordi e l’ultimo, in ordine temporale, è quello con l’Ungheria. Un gruppo cinese-ungherese, di cui fa parte un’unità della holding Opus Global, controllata da Lorinc Meszaros, socio del Primo Ministro magiaro Viktor Orban, ha vinto un contratto dal valore di 2,1 miliardi di dollari per la costruzione parziale di un progetto ferroviario ad alta velocità promulgato da Pechino. Come riporta Reuters, il contratto in questione si ricollega alla Nuova Via della Seta voluta da Xi Jinping per collegare la Cina all’Eurasia tramite una fitta rete infrastrutturale.
La linea ferroviaria Budapest-Belgrado
Il progetto prevede la costruzione di una linea ferroviaria tra Budapest e Belgrado, un tratto di 150 chilometri. L’appalto è stato vinto da Cre Consortium, consorzio come detto per metà cinese e per metà ungherese. Opus, cioè la parte magiara, conta già il lauto guadagno di una simile operazione; secondo le prime stime i ricavi dell’azienda potrebbero toccare quota 1 miliardo di dollari da qui ai prossimi cinque anni, periodo necessario per la costruzione dell’opera. La parte cinese è invece detenuta da China Tiejiuju Engineering & Construction Kft e China Railway Electrification Engineering Group Kft (la compagnia ferroviaria di stato cinese).
Il guadagno di Pechino
Per quanto riguarda i finanziamenti del progetto, un importo non specificato pari all’85% dell’investimento complessivo sarà fornito nel terzo trimestre del 2019 da Eximbank (il ministero delle Finanze ungherese ha già presentato una richiesta di prestito alla banca cinese); il restante 15% sarà invece finanziato dall’Ungheria. Il progetto, che dovrà essere completato entro il 2023, ha una rilevanza strategica sia per Pechino che per Budapest. Comprende il rinnovamento di una linea ferroviaria esistente, a cui se ne aggiungerà una nuova, necessaria per dimezzare i tempi di consegna (da otto a quattro ore) delle merci fra la capitale ungherese e Belgrado. Queste merci arrivano per lo più dalla Grecia, dove la Cina dirotta parte delle sue esportazioni europee utilizzando il porto del Pireo. Il Dragone ha già intensificato i rapporti con altri Stati limitrofi all’Ungheria, tra cui Montenegro, Serbia e Bulgaria; l’intenzione della Cina è penetrare commercialmente in Europa partendo dalla sua parte più debole. I Balcani, appunto.