La Russia vorrebbe convincere l’India a firmare un accordo di libero scambio con l’Unione economica euroasiatica (Eaue) che, come suggerisce la denominazione, è appunto un’area di libero scambio a cui prendono parte Federazione russa, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan. Mosca ha un ruolo rilevante nelle dinamiche della Eaeu e pertanto una partnership più stretta con l’India sarebbe anche una rilevante vittoria strategica per il Cremlino. Il presidente Vladimir Putin aveva affermato , nel mese di settembre, che l’Unione economica avrebbe dato il via ai colloqui con l’India per giungere alla stipula di questo accordo. Nel mese di dicembre, invece, Nikolay Kudashev, ambasciatore russo presso Nuova Delhi, aveva affermato che la Federazione era fiduciosa circa il raggiungimento di un’intesa nel corso del 2020.
L’attivismo di Mosca
La firma di un accordo potrebbe rendere Mosca il principale partner commerciale di Nuova Delhi e faciliterebbe l’obiettivo, fissato dai due Paesi, di giungere ad un volume di scambi commerciali di 30 miliardi di dollari entro il 2025. L’Unione Economica Euroasiatica ha già concluso alcuni patti di libero scambio con altre nazioni asiatiche come Cina (si sta però ancora lavorando sui dettagli), Vietnam, Iran, Singapore ed in Europa con la Serbia e pertanto un’ulteriore espansione della sua capacità commerciale non potrebbe che portare benefici agli Stati membri ed alle loro prospettive economiche. Altri accordi, invece, sono in corso di negoziazione con Tunisia, Marocco, Egitto, Thailandia, Cambogia, Indonesia, Filippine, Corea del Sud, Pakistan e Mongolia.
L’attivismo russo nell’ambito dell’Unione Economica Euroasiatica potrebbe causare qualche grattacapo alla Cina che, con il suo progetto della Nuova Via della Seta, mira ad ottenere una certa egemonia sul continente asiatico. La EAEU, inoltre, mira ad espandere il livello di coesione tra gli Stati membri: questi ultimi hanno recentemente definito una lista di obiettivi strategici da realizzare entro il 2025 e tra questi c’è la creazione di un Mercato Comune. Nel corso del 2019 il Prodotto interno lordo aggregato dei Paesi partecipanti è cresciuto dell’1.4 per cento mentre il settore agricolo e quello industriale hanno visto balzi in avanti dell’1.9 e del 2.7 per cento.
Le prospettive
L’Asia, un continente sterminato ed il più popolato del globo, vede la presenza, al suo interno, di due pesi massimi della politica mondiale come Cina ed India. Un avvicinamento verso Nuova Delhi comporterà, per Mosca, un allontanamento da Pechino e pertanto le strategie politiche del prossimo futuro andranno pianificate con estrema attenzione per evitare ricadute negative sulle dinamiche locali. Non bisogna poi dimenticare che anche l’India ha aspirazione egemoniche e che, pertanto, continuerà a perseguire un progetto politico autonomo che possa essere funzionale ad un soddisfacimento dei propri interessi. Le relazioni tra Mosca-Pechino e Nuova Delhi, dunque, rischiano di essere condizionate da visioni divergenti e non dovrebbero portare alla formazione di una partnership permanente oppure ad un’alleanza ben definita ma piuttosto a rapporti più o meno stretti ma pur sempre fluidi. Gli Stati Uniti rischiano di essere lasciati fuori da queste dinamiche e dovranno riuscire ad essere particolarmente attenti nello sfruttare antagonismi e rivalità locali per evitare di perdere importanti posizioni in Asia.