Città in quarantena, persone rinchiuse nelle proprie abitazioni, migliaia di contagiati, morti e, più in generale, l’intera Cina in ginocchio: questi sono soltanto alcune delle gravi conseguenze del coronavirus. Eppure, nonostante uno scenario apocalittico, è possibile guardare anche il bicchiere mezzo pieno.

Strano ma vero, il contagio del Covid-19 ha portato (o potrebbe portare) benefici non da poco per il Dragone. Il portale Value China ha individuato nove aspetti socio-economici che, toccati dal contagio attualmente in corso, fortificheranno l’economia del Paese. Osservando la situazione da un’altra prospettiva notiamo diversi spunti di riflessione.

Partiamo con il sistema sanitario nazionale: è proprio grazie all’emergenza coronavirus che Pechino sta costruendo ospedali a tempo record e l’intera popolazione si è unita in nome della solidarietà. Considerando la storia della Cina, fatta di crisi alle quali sono succedute floride rinascite, non ci sarebbe da sorprendersi di assistere a una nuova resurrezione. D’altronde c’è un precedente che vale come monito: l’epidemia di Sars a cavallo tra il 2002 e il 2003.

Durante quegli anni, tra l’altro, molte aziende hanno colto la palla al balzo trovando enormi opportunità. Basti pensare a JD.com e Alibaba: la prima società ha approfittato della diffusione della Sars e della psicosi generale per mettere su il business online mentre la seconda ha creato Taobao, una sorta di Ebay cinese. Certo, accanto a storie del genere troviamo l’altro lato della medaglia: turismo, compagnie aeree e offline stanno letteralmente andando a picco.

L’avanzata dell’online

Partiamo con l’online. Una tendenza del popolo cinese è quella di fare acquisti online, a esclusione di molti generi alimentari. Con l’avanzare del coronavirus pochi hanno il coraggio (o la possibilità) di avventurarsi in mercato e supermercati. Dunque è possibile un incremento al quadrato degli acquisti online. Una volta terminata l’emergenza sanitaria, i negozi fisici assumeranno un nuovo significato: luoghi in cui i clienti possono entrare in contatto tra loro e scambiare le proprie opinioni.

C’è poi l’enorme capitolo legato al sistema dell’istruzione cinese. Con la chiusura delle scuole si stanno aprendo nuovi scenari “a distanza”. Mentre in passato gli insegnamenti online erano considerati integrazione all’offerta offline, adesso vale l’esatto opposto. In futuro, grazie alle lezioni via internet, gli insegnanti potranno tenere lezioni in contemporanea per centinaia di migliaia di studenti.

Per quanto riguarda il lavoro, numerose aziende stanno fornendo ai propri dipendenti i loro servizi per lavorare da remoto. Lavorare da casa, anche nei prossimi anni, consentirà l’emergere di figure come liberi professionisti o influencer.

Le conseguenze sociali

Dal punto di vista sociale, i cittadini inizieranno a considerare la salute fisica e mentale come nuovi termini di valutazione. Potranno prendere campo settori come quello biotecnologico, dell’amministrazione delle risorse mediche e della condivisione delle informazioni e dei dati. Il sistema del credito sociale potrà espandersi anche alla sorveglianza della salute.

Al termine del coronavirus, Pechino potrebbe inoltre aprire a nuove esperienze di governance moderna delle città (Smart city). Spazio anche alla logistica innovativa e al cloud: dal coordinamento strategico 2.0 al neo banking. Arriviamo poi agli ultimi punti da analizzare. Da citare senza ombra di dubbio gli ammortizzatori economici utilizzati dal governo centrale per dare ossigeno alle casse statali in caso di calamità o disastri. Da un punto di vista sociale il coronavirus ha unito il popolo cinese e rinforzato ulteriormente l’orgoglio nazionale. In base a quanto detto sulle aziende, inoltre, molti soggetti potrebbero riuscire a diversificare il proprio portafoglio per smorzare le controindicazioni di eventuali crisi.

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