Il passaggio della pandemia di coronavirus ha portato una serie di conseguenze inaspettate sino a pochissimo tempo fa e che nel corso dei prossimi anni porterà alla necessità di cambiare in larga parte i modelli di business messi in campo anche dalle aziende più solide. In modo particolare, questa esigenza sarà sentita soprattutto dalle aziende produttrici di beni materiali, che col crollo del commercio mondiale e con le difficoltà causate dal coronavirus non potranno più operare come fatto sino a pochi mesi fa. E in questo scenario e sul territorio europeo, la Germania sembra essere il Paese che più di tutti gli altri subirà il colpo, avendo un apparato industriale potente ed all’avanguardia ma fondato ancora su modelli di business troppo tradizionali e, a questo punto, ormai superati.
Crollano le esportazione (e non sale la domanda interna)
Come sottolineato già negli scorsi mesi e come analizzato dalla testata tedesca Der Spiegel, l’industria tedesca ha subito un forte rallentamento in questo 2020, soprattutto per quanto riguarda il suo comparto secondario. Questo fattore (messo in risalto anche dalle ristrutturazioni interne dei colossi come il gruppo Daimler) ha creato una serie di conseguenze negative che verranno realmente percepite soltanto nei prossimi mesi, quando si inizieranno a sentire i veri e propri colpi della crisi economica. Perde il settore dell’auto, cala il manifatturiero e anche il settore dei servizi sembra fare acqua da tutte le parti a seguito degli scandali che si sono susseguiti negli ultimi mesi. E in questa situazione, lo scenario economico della Germania appare più indebolito che mai, nonostante sino a questo momento si sia nel complesso salvato se si guardano ai dati aggregati dell’Eurozona.
A preoccupare maggiormente, però, è la domanda dei prodotti a seguito del tracollo delle esportazioni e del mancato salto di qualità della richiesta interna che avrebbe dovuto fungere da “tappabuchi” per questi mesi segnati dall’incertezza. Senza questi due pilastri fondanti, dunque, la sensazione è che la situazione sia destinata solamente a peggiorare, marcando maggiormente quelle che sono le preoccupazioni del popolo e della politica tedesca. E in questo scenario, dunque, anche la locomotiva tedesca potrebbe presto o tardi dare dei forti segnali di cedimento.
Rinnovarsi per sopravvivere
Come sottolineato dagli analisti tedeschi, l’unica possibilità di salvezza per l’industria tedesca è insita nello studio di nuovi modelli industriali di business volti a sopperire ai danni causati dalla pandemia di coronavirus. In modo particolare, la Germania ha la necessità di rifondare la sua stessa economia, slegandosi dalla tradizione che la ha trasformata in una potenza manifatturiera per esplorare nuovi terreni maggiormente compatibili con gli scenario del presente.
In assenza della spinta delle esportazioni, infatti, sono molteplici le società che rischiano di non superare il periodo di indecisione attuale: considerando soprattutto come il panorama economico della Germania abbia già da anni raggiunto il punto di saturazione. E in questa situazione, dunque, l’unica soluzione sarebbe da ricercarsi nell’espansione verso quelle filiere ancora “giovani” e che potrebbero trarre beneficio proprio dalle problematiche legate alla pandemia.
Rinnovarsi per sopravvivere, dunque, potrebbe essere l’unica strada per la Germania. Passo, questo, che non può però essere svolto unicamente dalle società ma che necessita del supporto costante anche della politica tedesca. E soprattutto, potrebbe portare ad un periodo di incubazione che potrebbe acuire le difficoltà della crisi economica, ma che in ultima battuta si rivelerà necessario per superare le difficoltà del prossimo futuro.