La Cina entra da protagonista nel mercato delle auto volanti. Si tratta di film di fantascienza? No, ormai la realtà è più vicina di quanto si possa credere.

L’azienda cinese che compra il progetto di auto volanti americano

Secondo quanto riportato dall’autorevole Bloomberg la compagnia cinese Zhejiang Geely Holding Group Co. avrebbe da poco acquistato l’azienda americana, con sede a Boston, Terrafugia Inc. E fino a qua non sembrerebbe esserci nulla di straordinario. Uno dei tanti investimenti cinesi in terra americana. L’acquisto assume però dei contorni differenti se si va a consultare il sito, nonché la natura dell’azienda americana. “La mission di Terrafugia è quella di costruire pratiche macchine volanti in grado di creare una nuova personale dimensione di libertà. Terrafugia deriva dal latino “fuggire dalla terra”. Noi siamo destinati a volare”.

Così recita il sito ufficiale della compagnia. Si scopre poi che nei piani dell’azienda americana, nata nel 2006, vi era quello di commercializzare i primi veicoli volanti già nel 2019. A poco più di un anno di distanza dal lancio di questi nuovi prototipi, la Cina si aggiudica così un pezzo importante del futuro automobilistico. E non è un caso che la Geely, l’azienda cinese autrice dell’acquisto, sia la quarta azienda automobilistica privata cinese per grandezza. C’è dunque la volontà di investire parte del mercato automobilistico in veicoli che non avranno più a che fare con la terra ferma.

Tutti i vantaggi portati dalle auto volanti

La corsa verso le auto volanti non è però una novità, anzi sta raggiungendo proprio in questo biennio 2017/2018, il suo apice. Considerando che le prime commercializzazioni arriveranno appunto a cavallo tra il 2019 e il 2020. Sono infatti innumerevoli i benefici che un tale mercato potrà introdurre. Dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico, all’eliminazione del traffico su strade. Per questo alcune delle più grandi aziende di trasporti e di tecnologia avanzata stanno portando avanti diversi progetti in merito. Fino ad oggi la supremazia nel settore è stata mantenuta dagli Stati Uniti.

Uber, Airbus e Alphabet stanno per lanciare i primi modelli di macchine in grado di volare

Solo lo scorso 9 novembre su Forbes veniva annunciato come la multinazionale californiana Uber fosse in procinto di lanciare il modello “Uber Elevate”. Si tratta di un progetto svolto in collaborazione con la Nasa che porterà nel 2020, cioè fra 25 mesi, all’introduzione di un “servizio taxi aereo”. Droni volanti in grado di trasportare persone da una parte all’altra della città. Los Angeles, Dallas e Dubai saranno le città dove inizialmente sarà inaugurato questo servizio.

Sulla stessa lunghezza d’onda si sta muovendo anche la compagnia americana Airbus che è sul punto di lanciare il progetto “Pop.up”. Droni simili a quelli proposti da Uber, con un’autonomia di 62 miglia e in grado di essere ricaricati in soli 15 minuti. Così anche Larry Page, CEO di Alphabet, ha deciso di investire nelle auto volanti, mantenendo però massima riservatezza sullo status di avanzamento dei lavori. Il primato americano, finora indiscusso, potrebbbe ora subire seria concorrenza proprio dalla Cina.

La Cina è ora pronta a volare

Lo sostiene anche Bloomberg. Finora infatti Pechino aveva rinunciato alla corsa verso il “volo” per ragioni di natura logistica. Lo stretto controllo militare dello spazio aereo da una parte e il riadattamento di uno spazio urbano appena cambiato in funzione del classico veicolo “a terra” avevano scoraggiato il Governo cinese. Tuttavia la recente dichiarazione di voler primeggiare entro il 2030 nel settore dell’intelligenza artificiale potrebbe segnare un nuovo corso anche nell’industria nascente delle auto volanti. L’acquisto strategico di Terrafugia sembrerebbe essere un primo segnale di questo nuovo corso. 

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