Un altro passo verso l’indipendenza dalla tecnologia straniera. La Cina ha lanciato in orbita con successo un nuovo satellite di osservazione della Terra. Un modello ad alta risoluzione capace, secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua, di fornire immagini stereoscopiche utili per effettuare una mappatura topografica del pianeta ancora più chiara e approfondita. Il Gaofen-7, questo il nome del veicolo spaziale, ha tre ruoli fondamentali: oltre a mappare il territorio contribuirà a fornire un aiuto nell’indagine statistica e nella costruzione urbana e rurale. Il satellite è stato lanciato in orbita su un razzo Long March-4B, ed è partito dal Taiyuan Satellite Launch Center situato nella provincia settentrionale dello Shanxi. Il Gaofen-7 ha consentito alla Cina di tagliare un traguardo storico, visto che quello appena lanciato è il primo satellite di uso civile per il rilevamento e la mappatura tridimensionale con trasmissione ottica in grado di raggiungere il livello del sotto-metro. Sia il satellite che il vettore sono stati sviluppati grazie alla collaborazione della Shanghai Academy of Spaceflight Technology e dalla China Academy of Space Technology.
Un altro satellite in orbita
La singola notizia potrebbe non essere interessante. Il discorso cambia se l’ultimo lancio del Gaofen-7 viene inserito all’interno della precisa strategia adottata dalla Cina per vincere la corsa allo spazio. Pechino ha infatti un piano ben preciso suddiviso in vari step. Il primo passo è quello di consentire al Paese di smarcarsi dalla necessità di importare dall’estero un certo tipo di strumenti tecnologici: e questo vale sia per l’equipaggiamento relativo alla cartografia stereo ad alta risoluzione sia per altri tipi di dispositivi a uso spaziale. Ottenuta l’indipendenza, la Cina potrà dedicarsi a una serie di missioni, tra cui – riporta Reuters – quella di costruire entro il 2020 un sistema globale di telerilevamento terrestre attivo tutte le stagioni, 24 ore su 24, e in grado di monitorare suolo, atmosfera e oceani.
Il piano di Pechino
La Cina ha infatti in cantiere ben 16 progetti fondamentali “per lo sviluppo scientifico della nazione”, e il Gaofen è solo uno dei tanti presenti sulla lista. Oltre a migliorare la raccolta dati del pianeta terra, Pechino intende spingersi oltre perché il Dragone vuole conquistare lo spazio. Non a caso negli ultimi anni si sono moltiplicati i centri di ricerca spaziali e quelli di istruzione per gli astronauti in erba sparsi per tutta la Cina. Uno dei più famosi è il “Mars Base 1”, una base spaziale che simula le condizioni presenti su Marte. Al suo interno i visitatori potranno provare sulla loro pelle l’esperienza di vivere sul Pianeta Rosso, e chissà che qualcuno non decida di intraprendere il percorso che lo porterà a diventare un astronauta.
Una priorità strategica
Come raccontato dal Time, l’ex Impero di Mezzo ha reso la conquista dello spazio una “priorità strategica chiave”, ed è per questo che Pechino ha stanziato un budget dal valore di 8 miliardi di dollari interamente dedicato all’impresa. Una spesa enorme, superata solo da quella investita dagli Stati Uniti nel medesimo settore. Gli scienziati cinesi hanno lanciato in orbita il loro primo razzo nel 1970 grazie al supporto della tecnologia sovietica, quindi sono riusciti a spedire nello spazio un essere umano nel 2003. Adesso la Cina è cresciuta, cammina con le proprie gambe e vuole piantare la bandiera rossa con le cinque stelle su Marte, dopo aver già messo piede sul lato opposto della luna. Come se non bastasse, il Dragone può già contare sul più grande radiotelescopio più grande al mondo.
La lista degli obiettivi
Al primo posto, come detto, la Cina sogna di visitare Marte. A seguire, il governo cinese prevede di inviare sonde un po’ in tutto l’universo – compreso su Giove e Uranio – mira a costruire una stazione di ricerca scientifica nella regione polare meridionale della luna e, da qui ai prossimi 10 anni, aspira a ideare anche una propria stazione spaziale. Al di là delle ambizioni, bisogna riconoscere che la Cina sta facendo passi da giganti a una velocità pazzesca. In poche parole Pechino punta sulla tecnologia per conquistare lo spazio. In questo modo il Dragone potrà dare un grande impulso alla propria economia promuovendo l’industria tecnologica di fascia alta.