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Nei giorni scorsi il ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Roberto Gualtieri aveva studiato come porre in essere nuove forme di emissione volte a finanziare le politiche anti-crisi del governo Conte.

Nelle scorse ore l’apparato ministeriale coordinato da Alessandro Rivera ha partorito la prima misura ufficiale, annunciando che tra il 18 e il 20 maggio i privati cittadini e il 21 maggio gli investitori istituzionali potranno acquistare la nuova emissione di Btp Italia. Un bond pensato e studiato per procacciare finanziamenti per le nuove manovre necessarie per contenere la crisi del coronavirus. I recenti rilievi di Banca d’Italia e i dubbi sulla disponibilità di risorse lasciano presagire che anche la dotazione per il decreto liquidità, oltre alle prossime misure emergenziali, andrà finanziata in debito. E la nuova emissione sembra proprio funzionale a queste scelte.

Il Tesoro ha annunciato l’emissione senza fornire però ulteriori dettagli, neanche sulla durata, indicata nella forchetta 4-8 anni. L’anticipo sulla comunicazione è legato alla necessità di informare tempestivamente gli italiani e permettere ai risparmiatori di preparare strategicamente le loro azioni nel prossimo mese. C’è anche una coincidenza temporale che non bisogna scordare, come nota Il Sole 24 Ore: “Il 23 aprile scade uno dei Btp Italia più grandi della storia, quello che nel 2014 ha raccolto 20,6 miliardi (il 49% dal retail) e ancora oggi, dopo le tre operazioni di riacquisto attuate fra 2018 e 2019, ne conta ancora 15 investiti”. Nella prossima settimana, insomma, i portafogli dei risparmiatori potranno usufruire di una massa di liquidità pronta a entrare nuovamente in circolo nel sistema finanziario.

Come di consueto il collocamento del Btp Italia si svolgerà sulla piattaforma Mot, il principale mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Piazza Affari. Il Tesoro si avvarrà dell’intermediazione di quattro banche per l’emissione: Banca Imi (Gruppo Intesa Sanpaolo), Bnp Paribas, Mps Capital Services Banca per le imprese ed Unicredit. La presenza di un istituto francese (Bnp Paribas) segnala il peso rilevante svolto dalle partecipate transalpine (da Cariparma a Banca Nazionale del Lavoro) nell’acquisto dei titoli italiani, ma nelle ultime ore è giunta dagli Stati Uniti anche l’indicazione di BlackRock e Goldman Sachs alle loro filiali europee di puntare con decisione sui Btp.

Il Btp si configura dunque come prodotto molto appetibile per gli operatori finanziari, segno che anche in un contesto che la vede fanalino di coda globale, secondo le stime Fmi, come contrazione economica (-9,1% previsto nel 2020), l’Italia è ritenuta un Paese affidabile e capace di riprendersi. Lo scudo Bce sui Btp consente manovre di finanziamento in deficit ad ampio raggio e di ampio respiro. Il Tesoro, per rendere ulteriormente appetibili i titoli, pensa a misure come la detassazione dei proventi finanziari degli acquirenti privati, in una maniera simile a quanto fatto negli anni scorsi con i Piani individuali di risparmio (Pir).

Il fisco non è comunque l’unica sponda su cui Via XX Settembre può contare, come nota Il Sole: “Il Btp Italia ne conosce di classiche, dall’indicizzazione (oggi in realtà di interesse scarso con un’inflazione ulteriormente appiattita dalla crisi) alla cedola fino al ‘premio fedeltà’ per chi tiene il titolo in portafoglio fino alla scadenza”. Compito del governo sarà non disperdere la fiducia dei cittadini e il clima di favore creato nei confronti degli investitori internazionali: ogni emissione dovrà pur portare a qualcosa, a politiche concrete e di sviluppo finora assenti nel quadro della risposta anticrisi. Un nuovo decreto di stimolo, più coerente dei precedenti, dovrà esser la premessa necessaria perchè l’emissione abbia successo.

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