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Il mercato europeo dell’automotive, che ha nella Germania uno dei suoi perni produttivi, potrebbe presto avere a che fare con un nuovo, temibile rivale. Si tratta di Elon Musk, l’istrionico miliardario americano, che ha deciso di puntare su Berlino, Nella città di Gruenheide, nei pressi della capitale tedesca, è in allestimento una fabbrica della Tesla, la prima in Europa, che potrà assemblare fino a 500mila autovetture l’anno. Musk, in Germania per alcuni giorni, ha incontrato uno degli esponenti della concorrenza: Herbert Diess, amministratore delegato di Volkswagen, che ha recentemente elogiato l’arrivo di Tesla a Berlino. Diess ha affermato che “stimolerà la concorrenza ed accelererà la trasformazione del settore dell’automotive” ma le parole rassicuranti potrebbero celare alcune preoccupazioni.

Incidenti di percorso

Tesla Motors si è imposta, nel corso del 2020, come principale venditrice di veicoli elettrici in Cina ma in Europa le sue posizioni tentennano. Nel mese di luglio si è verificato un calo del 76 per cento nelle immatricolazioni dei veicoli prodotti dall’azienda californiana. La presenza di sussidi statali, che alterano la competizione sul mercato, non ha giovato. Ci sono inoltre stati problemi di produzione nell’impianto di Fremont, in California, che rifornisce l’Europa. Secondo Felipe Munoz, della Jato Dynamics (sentito da Fortune), “la crescita nella domanda di veicoli elettrici in Europa è strettamente legata alla presenza di un’offerta variegata che ha iniziato ad includere scelte più economiche. La competizione tra le case automobilistiche contribuisce, inoltre, ad un abbassamento dei prezzi”.

Progredire per invertire la rotta

Elon Musk ha dichiarato che Tesla sfrutterà lo stabilimento in Germania per evidenziare un cambiamento radicale nelle modalità di produzione delle sue autovetture e delle batterie elettriche, che verrano sviluppate in loco. Tesla produrrà una nuova versione del suo crossover Modello Y e secondo Musk ” per la prima volta ci sarà una modifica sostanziale nel nucleo strutturale del veicolo”. L’amministratore delegato ha anche aggiunto che Tesla vuole accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, non semplicemente costruire automobili. L’azienda statunitense  ha acquisito una licenza che gli permette di commerciare elettricità in Europa occidentale ed ha verificato l’interesse dei clienti tedeschi circa l’utilizzo della Tesla electricity nelle loro macchine. Una mossa ambiziosa che potrebbe dare i suoi frutti.

La normalità è un miraggio

La maggior parte dei produttori di automobili sono in crisi a causa dell’emergenza sanitaria: il virus ha influito sui bilanci e le prospettive non sono rassicuranti. Secondo un report del Center for Automotive Research di Duisberg, infatti, BMW ha perso 1,134 euro per macchina nella prima metà dell’anno ed è seguita da Daimler Mercedes con 599 euro e Volkswagen con 313 euro. Tesla può invece sorridere grazie ad un profitto di 2980 euro. Secondo il professor Ferdinand Dudenhoeffer, che ha curato la stesura del report, i dati della BMW e degli altri produttori rivelano debolezze che dovranno essere corrette. Tesla, per Dudenhoffer, si sta rivelando un avversario agguerrito nel mercato di alto livello ed il suo sviluppo, se comparato a BMW ed Audi, è impressionante. Queste ultime dovranno agire per risolvere le problematiche.

La pandemia dovrebbe portare, secondo le stime di IHS Markit, ad un calo di almeno il 22 per cento delle vendite di automobili a livello globale che passeranno, dunque, da 90 a 70 milioni. Negli Stati Uniti il calo dovrebbe essere ancora più marcato ed attestarsi al 26,6 per cento. La crisi economica ha spinto la European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA) a rivedere le proprie stime per il 2020, che dovrebbe concludersi con un -25 per cento di immatricolazioni delle vetture. Le prime onde d’urto della crisi, dispiegatesi tra metà marzo e maggio, hanno portato ad una contrazione del 41.5 per cento del mercato europeo dell’auto. La situazione è leggermente migliorata nei mesi successivi ma la normalità è ancora un miraggio lontano.

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