L’allarme del nuovo coronavirus spaventa anche gli Stati Uniti. L’emergenza, nonostante i primi di pazienti contagiati registrati nel Paese, non riguarda tanto l’ambito sanitario, quanto quello economico. Scendendo nel dettaglio, la diffusione del Covid-19 in Cina potrebbe avere gravi ripercussioni sul mercato immobiliare americano, fino al rischio remoto di provocarne il crollo.

Il motivo è semplice: i clienti cinesi, tra i più attivi nel sostenere il Real Estate Usa, in parte perché impauriti dal virus e in parte perché limitati dalle draconiane misure prese da Pechino, potrebbero ritirarsi dal suddetto mercato immobiliare. Uno scenario ipotetico del genere comporterebbe l’indebolimento della domanda nonché un pericoloso arresto del motore economico statunitense. Una grana che danneggerebbe anche Donald Trump a pochi mesi dalle elezioni presidenziali, previste per il prossimo novembre.

Coronavirus e Real Estate Usa

Innanzitutto è bene sottolineare come il mercato immobiliare americano abbia usufruito negli ultimi anni di vari fattori, su tutti il basso tasso ipotecario. Tuttavia, sottolinea Foxbusiness.com, gli effetti dell’epidemia di coronavirus in Cina avrebbero buone chance di creare un effetto domino nel settore citato grazie all’influenza esercitata dagli investitori cinesi negli Stati Uniti.

Già, perché questi soggetti detengono la chiave dei guadagni del Real Estate americano, visto che dai dati della National Association of Realtors, gli acquirenti provenienti da oltre la muraglia, nel periodo compreso da aprile 2018 a maggio 2019, hanno messo sul piatto la bellezza di 13,4 miliardi di dollari per comprare case sul suolo Usa. Molto presto il valore, che era già inferiore del 56% rispetto ai 30 miliardi registrati nella rilevazione precedente, potrebbe scendere ulteriormente.

Perché i ricchi cinesi hanno ritirato i loro investimenti? Un anno fa non c’era il coronavirus ma era in corso la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti. Pechino aveva poi inasprito le normative fiscali per controllare il deflusso di liquidità dal Paese. Adesso bisogna aggiungere la spada di Damocle del Covid-19.

Evitare lo scoppio della bolla

Per analizzare meglio la situazione, Danielle Hale, economista capo di Realtor.Com, ha così spiegato quanto potrebbe accadere: “Hai meno incentivi ad acquistare beni immobili se non è chiaro se e quando visiterai la proprietà. Nel breve periodo il virus potrebbe smorzare ulteriormente le vendite, soprattutto quelle di lusso”.

Non mancano i primi casi. Un broker di Douglas Elliman Real Estate ha raccontato a MarketWatch che “c’è molta incertezza e paura. Dovevo incontrare alcuni gruppi di investitori cinesi a marzo e aprile, ma al momento non penso siano in grado di viaggiare”.

Come se non bastasse, Trump ha imposto il divieto di viaggio ai cittadini stranieri che sono stati in Cina. Calcolatrice alla mano, i cinesi rappresentano circa il 20% degli acquirenti stranieri del Real Estate Usa.

Se una flessione del settore appare quindi inevitabile, sarà tuttavia fondamentale scongiurare lo scoppio di una bolla. Gli acquirenti di case, infatti, hanno approfittato dei bassi tassi ipotecari e dei pressi di listino stabili per aumentare le vendite alla fine del 2019 ma l’inventario, già limitato, è quasi esaurito.

Sul fronte americano bisogna infine considerare anche il continuo aumento dei prezzi degli immobili. A gennaio la media di una casa in vendita è aumentato del 3,4%.





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