Il Kazakistan è la potenza-guida dell’Asia centrale postsovietica, nonché una delle economie più vibranti del mondo in via di sviluppo, e quanto accaduto nella giornata del 3 dicembre, quando ha avuto luogo una video-conferenza tra la presidenza kazaka e i colossi della finanza occidentale e mondiale, è eloquente e indicativo a questo proposito.

I grandi della finanza internazionale a Nur-Sultan

Nur-Sultan è stata al centro dell’attenzione dei titani della finanza internazionale lo scorso venerdì. Perché quel giorno, invero, ha avuto luogo un vertice ibrido, presieduto dall’attuale presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, al quale hanno partecipato alcuni dei più grandi fondi di investimento del pianeta, come BlackRock, Capital Group, Aberdeen Asset Management, Luxor Capital, Lugard Road Capital, Sands Capital e Kingsway Capital.

La grande riunione è stata organizzata per un motivo: discutere delle opportunità e dell’attrattività del Kazakistan, più nello specifico del suo mercato di capitali. E perché i grandi della finanza vedano in questa nazione un cavallo vincente è piuttosto chiaro: è la prima economica dell’Asia centrale, possiede il 25esimo miglior clima di investimento del pianeta e figura 34esimo nell’Indice della libertà economica della Heritage Foundation. Dei record, quelli di cui sopra, che esplicano come e perché il Kazakistan sia riuscito a magnetizzare più di 370 miliardi di dollari di investimenti dal 1991 al 2021.

È nella piena cognizione delle potenzialità del mercato kazako che, il 3 dicembre, BlackRock e soci hanno partecipato alla conferenza sul clima di investimento kazako. Vari gli argomenti trattati, tra i quali risaltano per rilevanza l’entrata dei protagonisti della finanza nordamericana (e mondiale) nel mercato mobiliare, negli investimenti di portafoglio e nella tecnofinanza del Kazakistan.

La tecnofinanza al centro del dibattito

Nel contesto della sessione dedicata alla tecnofinanza, che forse è stata la materia più trattata durante la conferenza, le parti hanno parlato della recente offerta pubblica iniziale (IPO, initial public offering) di Kaspi, compagnia-guida del mercato regionale della tecnofinanza, che ad ottobre dell’anno scorso aveva sorpreso le borse europee, chiudendo in seconda posizione per dimensioni alla Borsa di Londra. All’IPO di Kaspi, tra gli altri, aveva partecipato anche uno degli ospiti del vertice del 3 dicembre: Luxor Capital.

Attrattività dell’emergente-ma-promettente settore della tecnofinanza a parte, i partecipanti al vertice sono stati messi a conoscenza da Tokayev di una macroscopica campagna di privatizzazioni che sta avendo luogo in Kazakistan e coinvolgendo più di settecento compagnie statali operanti in una vasta gamma di settori, dall’energia alle infrastrutture.