Huawei, ancora nell’occhio del ciclone, si smarca dalle accuse degli Stati Uniti e programma le prossime mosse da compiere. Intanto l’azienda cinese ha siglato un importante accordo con l’operatore russo Mts per sviluppare le reti 5G in Russia. Il colosso di Shenzen ha poi mosso altri due passi rilevanti. Il primo è la cessione della sua attività di produzione dei cavi dati sottomarini; il secondo è l’acquisto da parte del gigante delle telecomunicazioni di una tecnologia russa per migliorare il ramo del riconoscimento facciale. Il rapporto fra Cina e Russia è sempre più forte e coinvolge in prima battuta anche Huawei.

Il 5G di Huawei sbarca in terra russa

Durante il suo viaggio in Russia di tre giorni per omaggiare i 70 anni di rapporti diplomatici con la Cina, il Presidente Xi Jinping ha speso parole al miele per il leader del Cremlino, Vladimir Putin: “è il collega straniero con cui ho avuto più contatti. È il mio migliore amico e apprezzo molto la nostra amicizia”. I due si sono incontrati e hanno affrontato diverse tematiche, fra cui la minaccia rappresentata dagli Stati Uniti per entrambi i Paesi, ma anche le collaborazioni fra Mosca e Pechino collegate alla Nuova Via della Seta e pure il caso Huawei. Riguardo quest’ultimo punto c’è subito stata una fumata bianca perché dopo il ban rimediato da Washington, l’azienda cinese incassa il beneplacito di Putin per sviluppare una rete 5G in territorio russo. L’accordo fra Huawei e Mts riguarderà lo sviluppo delle tecnologie 5G oltre al “lancio pilota dei network di quinta generazione nel 2019-2020”.

Cessione dei cavi dati sottomarini

Per quanto riguarda la scelta di privarsi dei cavi dati sottomarini, la scelta di Huawei deve essere letta come un tentativo di smarcarsi dalle accuse degli Stati Uniti. Washington ha infatti accusato l’azienda cinese di essere una minaccia nazionale in materia di sicurezza delle informazioni. Privandosi di uno degli strumenti più sensibili, Pechino spera di respingere le accuse al mittente anche se non sarà facile stroncare le convinzioni dell’amministrazione Trump. Con una nota alla Borsa di Shanghai, Hengtong Optic-Electric, la società che produce cavi per la trasmissione dei dati sottomarini, ha annunciato di voler acquistare l’unità Huawei. Quest’ultima controlla infatti il 51% di un network di circa 50 chilometri di cavi riferiti a progetti collegati all’Asia e all’Africa; le altre quote fanno capo alla britannica Global Marine System, che è anche il secondo soggetto della joint venture Huawei.

Sviluppare il riconoscimento facciale

Huawei si priverà dei suoi cavi sottomarini ma non intende smettere di lavorare sull’innovazione, in particolare nel settore del riconoscimento facciale. Secondo quanto riferito da Sputnik, l’azienda cinese ha infatti acquistato dalla Russia la tecnologia per il riconoscimento facciale denominata Russia Vocord. Il valore della transazione si attesterebbe intorno a una cifra compresa fra i 40 e i 50 milioni di dollari. Come riporta Agenzia Nova, Huawei possiede già un algoritmo di riconoscimento facciale ma questa mossa potrebbe spiegare le ambizioni del colosso di Shenzen, interessato alle telecamere ad alta definizione “intelligenti” sviluppati dalle società russe.





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