Facebook non consentirà più la preinstallazione delle sue applicazioni sugli smartphone Huawei, adeguandosi alle restrizioni imposte dall’amministrazione Trump. A darne notizia è l’agenzia di stampa Reuters. I clienti che già dispongono di telefoni Huawei saranno comunque in grado di utilizzare le app e ricevere aggiornamenti, ha confermato un portavoce di Facebook alla Reuters, ma i nuovi telefoni Huawei non avranno più le app di Facebook, WhatsApp e Instagram preinstallate.”Stiamo rivedendo la normativa finale del Dipartimento del commercio e la licenza generale emessa di recente per assicurarci di agire in conformità”, ha scritto un portavoce di Facebook in una nota inviata al Corriere della Sera.
Come sottolinea il Corriere, la novità odierna è che i nuovi telefonini Huawei (e Honor) non avranno più le applicazioni Facebook, Instagram e Whatsapp installate già alla prima accensione. Parliamo, ha specificato Reuters, di qualsiasi dispositivo che deve ancora lasciare le fabbriche. Chi se li troverà tra le mani, però, non avrà che da scaricare le app dal Google Play Store per continuare a usarle tranquillamente e ricevere gli aggiornamenti anche di sicurezza dalla casa madre. Questa è, al momento la situazione attuale, su cui pesano però numerosi interrogativi.
La guerra di Trump a Huawei
A metà maggio il governo degli Stati Uniti ha imposto importanti restrizioni, costringendo le società statunitensi a interrompere buona parte dei loro rapporti commerciali con l’azienda cinese. A quel punto Google ha deciso di tagliare le applicazioni che la società produttrice di telefoni andrà ad inserire all’interno del futuro sistema Android in uso ai suoi smartphone. Come ricorda IlGiornale.it, l’amministrazione Trump e ha inserito la società Huawei “a rischio” per la sicurezza nazionale e dunque Big G fa un passo indietro e risponde così a chi chiede spiegazioni: “Ci stiamo conformando all’ordine e stiamo valutando le ripercussioni. Per gli utenti dei nostri servizi, Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti”.
Gli Stati Uniti ritengono che Huawei faccia spionaggio per conto del governo cinese, e che quindi i suoi prodotti costituiscano una minaccia per la sicurezza nazionale americana. Dopo Google, anche Panasonic ha deciso di sospendere le forniture nei confronti di Huawei.
Google fa pressione sul governo
Come riporta Repubblica, secondo il Financial Times, nelle ultime settimane Google avrebbe approcciato il Dipartimento del commercio per discutere dell’iscrizione di Huawei nella “lista nera”, che impedirà all’azienda di Shenzhen di comprare prodotti Usa una volta scaduta una licenza temporanea di 90 giorni. Google avrebbe chiesto un’ulteriore proroga della licenza, oppure di essere esonerata in toto dal divieto. Stessa richiesta sarebbe stata avanzata dai produttori di chip americani come Qualcomm.
Secondo quanto riportato dal Ft, Google starebbe lavorando per fare pressione sul governo degli Stati Uniti al fine di rivedere la sua decisione. Diversi manager di Google starebbero provando a convincere l’amministrazione Trump a evitare una completa messa al bando di Huawei. “Come altre aziende statunitensi – ha commentato Google – siamo in contatto con il Dipartimento del commercio per assicurarci di rispettare pienamente le sue richieste e la gestione della licenza temporanea. La nostra priorità è proteggere la sicurezza degli utenti di Google sui milioni di smartphone Huawei già venduti negli Stati Uniti e in giro per il mondo”.