Continuare a commerciare con gli Stati Uniti, come se niente fosse, nonostante l’ombra delle sanzioni. Un’azienda cinese ha trovato il modo di eludere le tariffe commerciali che Trump ha imposto a gran parte dei prodotti Made in China e mantenere così l’accesso al ricco mercato americano. Si tratta della Trina Solar Limited, una delle più grandi società che produce pannelli solari.

Il caso di Trina Solar Limited

A dire il vero la Solar non ha trovato alcun modo innovativo, semmai è una delle prime ad aver messo in pratica una tendenza sempre più comune fra le aziende cinesi. Dal momento che i dazi colpiscono i beni costruiti oltre la Muraglia, molte società hanno pensato di chiudere i loro stabilimenti in Cina per aprirli in qualche altro Paese del Sud-Est asiatico. Le destinazioni più diffuse sono il Bangladesh, che recentemente ha avuto un incremento economico proprio grazie a questo, il Vietnam, ma anche Malaysia e Indonesia.

Spostare la fabbrica altrove

Una volta piazzata la fabbrica fuori di confini cinesi il gioco è fatto. L’azienda continuerà a produrre gli stessi beni che saranno spediti negli Stati Uniti; dal momento che il Paese terzo – un Bangladesh o un Vietnam – non sono colpiti dalle sanzioni americane, le società del gigante asiatico possono così continuare a fare i loro affari. Anzi, bisogna considerare che i salari dei lavoratori di Stati confinanti con la Cina sono molto più bassi di quelli cinesi.

Effetti non desiderati

Trina Solar Limited sta quindi aggirando le tariffe di Trump in modo del tutto legittimo e legale. Anche perché l’azienda, quando ai tempi di Obama gli Stati Uniti avevano imposto sanzioni antidumping sui pannelli solari cinesi, si era portata avanti costruendo stabilimento in Thailandia e nel vicino Vietnam. In questo modo i prodotti finali non vengono dalla Cina e non possono essere tassati. La guerra dei dazi rischia quindi di produrre due effetti non considerati dalla Casa Bianca: rafforzare Paesi asiatici e incrementare i guadagni delle aziende cinesi.

Perché i dazi di Trump sono inutili

C’è poi un altro aspetto chiave che fa da contorno all’intera vicenda dei dazi. Il progresso economico e tecnologico della Cina ha già raggiunto un punto di svolta e le sue dimensioni sono tali da resistere alle influenze esterne; certo, le tariffe di Trump nel breve periodo creeranno scompensi ma quando le aziende cinesi riordineranno il puzzle e si riorganizzeranno, la mossa degli Stati Uniti si rivelerà inutile o quasi. D’altronde, fa notare il South China Morning Post, se lo scopo della Trade War ameriacna è quello di bloccare lo sviluppo di Pechino nei settori chiave del XXI secolo, potrebbe ormai essere troppo tardi. Anzi, è troppo tardi perché il Dragone ha fatto il passo che le grandi potenze devono fare per esser considerati tali: è passato da essere un imitatore a ricoprire il ruolo di innovatore in ambiti strategici come lo sviluppo delle reti 5G, i pagamenti mobile, i treni ad alta velocità e, appunto, i pannelli solari.





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