Il giudizio della Commissione europea è secco e lapidario: l’Italia è bocciata. A Bruxelles non interessa se il nostro Paese è in apprensione a causa dell’epidemia del nuovo coronavirus: quanto fin qui fatto da Roma per aggiustare i suoi conti pubblici appare insufficiente agli occhi dell’Unione europea.

Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per l’Economia al servizio delle persone, ha ammesso che il governo italiano ha sì fatto qualcosina per aggiustare la situazione ma che le riforme messe in campo, da sole, non sono bastate per cambiare registro. Il Belpaese “ha compiuto alcuni progressi” e nell’ultimo anno il doppio esecutivo, prima gialloverde poi giallorosso, ha fatto “benino”. Sottinteso: l’Italia non ha centrato le richieste di interventi presenti nelle varie raccomandazioni partorite, di volta in volta, dall’Europa.

Secondo quanto riportato da La Stampa, progressi apprezzabili sono arrivati nella lotta all’evasione fiscale e nelle politiche a sostegno di giovani e gruppi vulnerabili. Per il resto, nulla o quasi è stato fatto. Anzi: le note negative surclassano quelle positive. Ecco perché, come aveva anticipato Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, l’Italia rientra nel club dei Paesi che “presentano squilibri macroeconomici eccessivi” dell’Ue, assieme a Cipro e Grecia. Per inciso, Gentiloni ha poi parlato di nove Stati che presentano semplici “squilibri”: Francia, Germania, Paesi Bassi, Irlanda, Croazia, Svezia, Portogallo e Spagna.

Male le pensioni: bocciata quota 100

Poi, dopo Gentiloni, è arrivata la stoccata di Dombrovskis. Qual è il compito dei Paesi come l’Italia: “Devono continuare le riforme per permettere alla nostra economia di rispondere alle sfide del futuro, devono ridurre il debito, aumentare la produttività e fare i giusti investimenti”. Ricapitolando: più riforme, riduzione del debito, più produttività e investimenti a pioggia.

In merito alla lotta all’evasione, a Bruxelles piacciono i provvedimenti attuati contro la mancata fatturazione ma anche quelli per “l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici”. Bene anche le soglie più basse per i pagamenti in contanti. Insomma, tutte queste misure avrebbero aiutato a migliorare la situazione.

Cos’è, invece, che non ha funzionato? Male le pensioni. In tal senso non ci sono stati progressi di alcun tipo, neppure minimi. All’Italia viene anzi contestato il fatto di “ non aver attuato in pieno le passate riforme”, sempre in materia di pensioni. Bocciatissima quota 100, considerata inefficace e addirittura non idonea a creare spazio in favore della crescita sociale e della crescita in generale.

Mercato chiuso e debito alto

Un altro punto centrato da Dombrovskis: il mercato, considerato ancora troppo chiuso. La soluzione? Le liberalizzazioni. Scendendo nel dettaglio non si denotano progressi nell’ultimo anno per affrontare lo spinoso nodo della concorrenza, in particolar modo in due settori: commercio al dettaglio e nei servizi alle imprese. Questo risultato – sempre a detta di quanto dicono da Bruxelles – è frutto dell’assenza di azioni legislative.

In conclusione non poteva mancare il debito. Quello italiano, in relazione al Pil, è ancora troppo alto: è il secondo più alto d’Europa, sia per quanto riguarda l’Unione europea sia per quanto concerne l’Eurozona. In Europa continuano a preoccuparsi – e neanche poco – dei Paesi “con elevato debito” proprio perché scenari del genere creano “situazioni di criticità”. Le regole dell’Ue vanno in una direzione chiara , la riduzione del rapporto debito/Pil. Eppure questo valore, in Italia, continua a salire.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.