Il bitcoin, la criptovaluta più conosciuta al mondo, ha appena compiuto 12 anni e il suo valore complessivo continua a crescere senza sosta. Neppure la pandemia, che ha provocato gravi danni all’economia globale, è riuscita ad indebolire il bitcoin. La criptovaluta, proprio nell’anno del covid e come ricordato da Qui Finanza, ha quadruplicato il proprio valore ed è stata protagonista di un poderoso rally tra il capodanno del 2020 ed il 3 gennaio del 2021, quando è riuscita a superare quota 34mila dollari. Le quotazioni del bitcoin hanno poi ripiegato, già il 4 gennaio, su quota 31mila dollari dando vita ad uno scenario già visto.
Storia e caratteristiche fondamentali
Il bitcoin nasce nel 2008 quando Satoshi Nakamoto, uno sconosciuto mai identificato, pubblicò un articolo che diede vita a questo artefatto digitale trasferibile ma non duplicabile. Una caratteristica non garantita da un emittente, come accade nel caso dei titoli azionari. Tutte le transazioni di denaro mai avvenute dalla nascita del bitcoin ad oggi sono riportate su un registro, definito blockchain, pubblico ed accessibile a tutti ed aggiornato grazie al protocollo peer-to-peer, una rete in grado di funzionare senza il controllo di un server centrale. L’intera comunità (e non una banca) si occupa di garantire la correttezza e la sicurezza delle operazioni. Una comunità, quella del bitcoin, che ammontava, nel 2018, ad oltre undici milioni di persone.
Nel corso degli anni la popolarità del bitcoin cresce e gli organi di comunicazione iniziano ad interessarsene, in particolare modo dopo che, nel 2013, il bitcoin supera quota mille dollari per poi precipitare dal piedistallo nel giro di pochi giorni. La crescita del valore di mercato attirò l’attenzione degli hacker, che potevano impossessarsi dei bitcoin sfruttando le password private degli utenti oppure svuotandone il portafoglio digitale. Nel 2014 si verificò un episodio clamoroso quando Mt. Gox, un colosso attraverso cui passava il 70 per cento di tutte le transazioni mondiali di bitcoin, fu costretto a dichiarare bancarotta in seguito al furto di 650mila bitcoin, equivalenti a 380 milioni di dollari. La capitalizzazione raggiunta dal bitcoin alla metà del dicembre del 2020 era pari a 380 miliardi di dollari, il 64 per cento dell’intero valore di mercato di tutte le criptovalute.
Uno scenario incerto
Non è la prima volta che la criptovaluta cresce impetuosamente a fine anno, in coincidenza con la risistemazione dei portafogli e delle festività, per poi correggere il tiro con l’arrivo dell’anno nuovo. Il futuro, invece, è ancora tutto da scrivere. Il 2020, condito dalle incertezze dei mercati e dalle difficoltà delle banche centrali, ha contribuito a trasformare il bitcoin in una sorta di bene rifugio ma lo scenario potrebbe cambiare, anche radicalmente, nel giro di pochi mesi. I detrattori ritengono che il valore del bitcoin potrebbe sgonfiarsi rapidamente, a causa della natura volatile dell’investimento mentre i più ottimisti ritengono che il 2021 potrebbe essere l’anno della consacrazione della criptovaluta e che quest’ultima potrebbe toccare quota 50mila o 100mila dollari già nel primo trimestre dell’anno.
L’alta volatilità del bitcoin è legata all’entusiasmo oppure alla delusione dei suoi sostenitori ed il paradosso è che buona parte degli acquisti di bitcoin avviene mediante altre valute, il cui valore di base è poco chiaro. Il rialzo del bitcoin è legato soprattutto a questioni di carattere tecnico, perlopiù legate all‘halving, un evento che si verifica ogni quattro anni e che porta ad un dimezzamento della valuta che si è prodotta, verificatosi lo scorso maggio. Tre anni fa il bitcoin aveva toccato un picco, sfiorando i 20mila dollari ma poi la bolla era scoppiata piuttosto velocemente e le quotazioni si erano più che dimezzate nel giro di un mese. Non mancano alcuni segnali preoccupanti. Il furto di Bitcoin potrà aumentare quando molte nazioni rischieranno la povertà a causa della pandemia. Il crollo delle economie e il calo delle valute locali potrebbe infatti spingere un numero sempre maggiore di persone ad interessarsi al mondo della criminalità informatica.