La battaglia per salvare le spose-bambine è ancora lunga in Marocco. Il 16% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni. I matrimoni dei minori sono in aumento nel 2010, sono 41.098 i casi, con un incremento del 23% rispetto al 2007. La raccolta dei dati è però incompleta.
Anche se il paese ha fatto passai in avanti in materia legislativa, i valori patriarcali restano forti. Le donne e le ragazze spesso si conformano ai ruoli tradizionali di mogli e madri, e non hanno la possibilità di scegliere un percorso alternativo.
I motivi dietro al fenomeno sono di solito le scarse opportunità educative ed economiche delle ragazze. Il matrimonio viene spesso inteso anche come una forma di protezione dall’insicurezza economica, in un paese dove i livelli di povertà sono ancora alti, soprattutto nelle zone rurali.
Nel 2004, il codice di famiglia – o Moudawana – ha aumentato a 18 anni l’età legale per sposarsi. In precedenza le ragazze a 15 anni erano già autorizzate a farlo. Tuttavia ancora oggi ci sono scappatoie che consentono ai giudici di autorizzare i matrimoni di ragazze minorenni in determinate circostanze.
Non ci sono solo i matrimoni precoci, ci sono anche quelli forzati. Nel marzo 2012, il suicidio di Amina Filali, una ragazza di 16 anni, ha attirato l’attenzione nazionale. Amina era stata costretta a sposare l’uomo che l’aveva violentata.
Il caso ha messo in discussione l’articolo 475 del codice penale, che permetteva agli stupratori di sfuggire all’azione penale sposando le loro vittime, anche se sotto l’età legale dei 18 anni.
Nel gennaio 2014 il Parlamento marocchino ha modificato al’’unanimità l’articolo controverso.
Ma la legislazione non basta, perché si sposano ancora bambine di 12 anni. Nella città di Tetouan, poco più di 400mila abitanti, nel nord del paese, ai piedi della catena del Rif, il 25 settembre si è svolta una festa. C’erano la torta e i fiori, gli invitati, i regali, i parenti felici.
Ma le immagini postate su Facebook hanno indignato la Rete: nell’abito bianco c’era una bambina di 12 anni, accanto a lei un uomo di 30 anni. L’ondata di sdegno ha costretto la polizia a intervenire. Gli uomini in divisa hanno interrotto la cerimonia e rimandato a casa gli invitati.
La madre della bambina assicura che si trattava soltanto di una festa di fidanzamento, una promessa di amore in attesa che la piccola raggiunga l’età giusta per sposarsi, i 18 anni previsti dalla Moudawana.