Prima le immagini satellitari rese pubbliche dalla Casa Bianca, prove, secondo gli Stati Uniti, di almeno una consegna nordcoreana di razzi e missili all’indirizzo dell’organizzazione paramilitare russa Wagner Group. Poi le conferme dell’intelligence sudcoreana.
Ad un mese di distanza dall’incontro tra Vladimir Putin e Kim Jong Un, prende lentamente forma la partnership, o meglio l’alleanza, che lega la Russia, impegnata nel conflitto ucraino, alla Corea del Nord, desiderosa di potenziare ulteriormente il proprio status, fino a diventare una potenza geopolitica regionale a tutti gli effetti.
Il Comando di Stato maggiore congiunto sudcoreano ha tracciato contorni più dettagliati della fresca amicizia russo-nordcoreana, spiegando che Pyongyang potrebbe aver fornito a Mosca, tra gli altri aiuti, missili balistici a corto raggio e antiaerei leggeri, oltre ai proiettili di artiglieria. Va da sé, per aiutare Putin a portare avanti la sua “operazione militare speciale” in Ucraina.
Scendendo nei dettagli, gli esperti di Seul hanno parlato di circa 2mila container di equipaggiamenti vari e munizioni spediti dal porto nordcoreano di Rajin a Vladivostok, ovvero un numero doppio rispetto ai mille container rivelati dalla Casa Bianca il 13 ottobre citando le suddette immagini satellitari (scattate a settembre).
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Prende forma l’alleanza tra Kim e Putin
I volumi dei container sono in grado di caricare oltre 200.000 pezzi di proiettili di artiglieria da 122 mm oppure oltre 1 milione di proiettili da 152 mm, utilizzati da entrambi i Paesi. Ancor più nello specifico, la Corea del Nord potrebbe aver fornito altre armi alla Russia, tra munizioni per carri armati della serie T, missili guidati anticarro, lanciarazzi, fucili e mitragliatrici.
“Ci sono indicazioni sulla fornitura di armi della Corea del Nord alla Russia da metà 2022, e il commercio relativo attraverso le rotte marittime è aumentato ad agosto, poco prima della visita di Kim Jong Un in Russia” per il vertice con il presidente Vladimir Putin, ha aggiunto un funzionario sudcoreano citato dall’agenzia Yonhap. In cambio, Mosca potrebbe aver preso in considerazione la possibilità di dare alla Corea del Nord supporto tecnologico al lancio del satellite spia militare, alle armi nucleari, agli aerei da combattimento e ai sistemi di difesa aerea.
“Si prevede che Pyongyang debba ricevere inizialmente cibo e carburante per garantire la stabilità del regime e prepararsi all’inverno. I due Paesi dovrebbero anche trattare il trasferimento di tecnologia militare, il sostegno alla modernizzazione delle forze convenzionali e l’addestramento congiunto”, ha aggiunto la stessa fonte.
Il sostegno della Corea del Nord
L’intelligence sudcoreana ha quindi aggiunto ulteriori particolari. Per gli 007 di Seoul, la Corea del Nord starebbe provvedendo ad una maxi fornitura di oltre un milione di proiettili di artiglieria alla Russia. I vertici dell’agenzia di spionaggio (Nis) della Corea del Sud hanno riferito in un’audizione a porte chiuse al parlamento nazionale gli ultimi aggiornamenti relativi all’asse Pyongyang-Mosca, e spiegato anche che sarebbe giunto nella fase finale dei preparativi il terzo tentativo di messa in orbita di un satellite spia militare da parte di Kim.
Il presidente nordcoreano avrebbe inoltre ordinato ai suoi funzionari di elaborare misure per dare assistenza globale alla Palestina. “Sembra che Pyongyang stia cercando di trarre vantaggio dalla guerra tra Israele e Hamas in diversi modi”, ha detto il deputato Yoo Sang-bum del People Power Party.
Tutte queste ricostruzioni sono state respinte sia dalla Russia che dalla Corea del Nord. “La Russia, in quanto membro responsabile della comunità mondiale, aderisce rigorosamente ai suoi obblighi internazionali nei confronti di Pyongyang attraverso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, ha dichiarato l’ambasciatore russo presso Oleg Burmistrov in risposta alle accuse.