Durante la recente visita in Romania, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha affermato che, se richiesto, l’Italia metterà a disposizione le sue unità cacciamine per garantire la sicurezza delle coste rumene e della navigazione nel Mar Nero. Guerini, in visita al contingente italiano della missione “Black Storm”, schierato nella base NATO situata nei pressi di Costanza, dopo aver ribadito l’impegno italiano nella sicurezza e nel rafforzamento del fronte orientale dell’Alleanza, ha infatti detto di aver “manifestato la disponibilità italiana a inviare nel Mar Nero, su richiesta rumena e sempre a fini di prevenzione e sicurezza della navigazione, dei cacciamine della Marina Militare italiana per svolgere attività di sminamento marittimo”.
L’Italia è già presente in Romania con i suoi caccia Eurofighter Typhoon schierati presso la base aerea Mihail Kogalniceanu, vicino alla città portuale di Costanza, per partecipare alla missione Air Policing della NATO che difende gli spazi aerei di quei Paesi membri dell’Alleanza che lo richiedono.
Lo scorso 25 febbraio, il Governo italiano ha infatti approvato una serie di disposizioni urgenti, che hanno incluso l’attivazione di misure relative al rafforzamento della deterrenza sul Fianco-Est, da qui al Baltico. In particolare, è stato disposto il raddoppio del numero di Typhoon presenti in Romania, passati da 4 a 8, che saranno mantenuti in loco sino alla fine del ciclo di comando.
Tornando ai cacciamine che la Marina Militare potrebbe mettere a disposizione, bisogna specificare che per il momento si tratta solamente di un indirizzo politico non essendoci ancora nulla di stabilito a livello formale. Il ministero della Difesa rumeno afferma che le unità potrebbero essere due, ma l’eventuale dispositivo di cacciamine non è ancora stato ufficialmente stabilito.
- La portaerei USS Harry Truman
- F-35 italiani nel Baltico per l’Air Policing della NATO
- F-35 di Marina e Aeronautica insieme a Pantelleria
- U-212 NFS per la Marina Militare Italiana
Le nostre unità contromisure mine sono intervenute recentemente durante l’esercitazione navale Neptune Strike 2022: nell’ambito dello Standing NATO Mine Counter Measures Group Two (SNMCMG2) nave Viareggio, della classe Lerici, insieme ai cacciamine spagnoli Meteoro (nave ammiraglia dello SNMCMG2) e Sella, ha partecipato alle manovre navali che hanno coinvolto il CSG (Carrier Strike Group) della portaerei statunitense USS Harry Truman. La presenza italiana è stata garantita anche dalla fregata Margottini (classe FREMM), nave di bandiera del Secondo Gruppo Navale Permanente NATO (SNMG2), e da un task group composto dalla portaerei Cavour, da un cacciatorpediniere classe Doria, dalla fregata Marceglia, da un sottomarino classe U-212 e da una nave rifornitrice che si sono aggiunte al gruppo navale NATO dal primo al sette febbraio. Anche un’aerocisterna dell’Aeronautica Militare KC-767 ha partecipato alle operazioni aeronavali.
Lo Standing NATO Mine Counter Measures Group Two è una delle quattro forze permanenti che compongono la componente marittima della Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), che fa parte della NATO Response Force (NRF). Il gruppo cacciamine è stato costituito nel maggio 1999 come “Mine Countermeasures Force South” per operare nel Mare Adriatico come parte dell’operazione delle forze alleate nella guerra del Kosovo. Successivamente, è cambiato in Standing Mine Countermeasures Force nel Mediterraneo e dal 2005 è diventato lo SNMCMG2, attualmente operativo nel Mediterraneo e nel Mar Rosso.
Il gruppo di cacciamine dell’Alleanza comprende normalmente fino a otto unità contromisure mine e una nave appoggio, provenienti da Germania, Grecia, Italia, Spagna, Turchia, Regno Unito e altre marine alleate. Il suo comando è a rotazione tra le Nazioni contribuenti e attualmente è affidato alla Spagna.
Lo SNMCMG2 ha già effettuato operazioni nel Mar Nero almeno due volte nel recente passato: nel 2019 il gruppo ha attraversato il Bosforo per un programma di routine di visite ed esercitazioni tra le quali la Poseidon, un’esercitazione annuale di contromisure mine ospitata da Romania e Bulgaria che si è ripetuta nel 2021. La Romania, essendo membro dell’Alleanza, potrebbe pertanto richiedere che questa intervenga mobilitando lo Standing NATO Mine Counter Measures Group Two per l’attività di sminamento e sicurezza della navigazione a seguito della situazione nel Mar Nero, dove parte delle mine utilizzate dagli ucraini per interdire la navigazione alle unità navali russe sta andando alla deriva.