Nella giornata di mercoledì 23 agosto, il generale Viktor Afzalov è stato nominato comandante delle Forze Aerospaziali russe, le Vks (Vozdushno-Kosmicheskie Sily). Afzalov, già capo di Stato maggiore delle Vks, ha assunto la nuova carica ad interim, sostituendo il generale Sergej Surovikin, che era diventato vicecomandante delle operazioni militari in Ucraina dall’11 gennaio 2023.
Questa scelta non sembra casuale: Surovikin è stato rimosso ufficialmente dal suo comando nella giornata di ieri dopo quasi due mesi di “oblio” cominciati immediatamente dopo la sollevazione di Evgenij Prigozhin e di alcuni miliziani del suo Gruppo Wagner, che a giugno hanno inscenato una marcia su Mosca che aveva la finalità – molto probabilmente – di cambiare alcuni dei vertici militari russi, colpevoli, secondo lo “chef di Putin”, di non aver condotto il conflitto in Ucraina in modo adeguato e considerati per questo, dei “criminali”.
Surovikin, nei giorni successivi alla ribellione, è stato posto in stato di fermo in quanto sospettato di collusione coi ribelli, ed ora il provvedimento presidenziale che lo esautora dalla carica di comandante delle Forze Aerospaziali è l’epurazione che conferma questi sospetti.
Sappiamo che Surovikin continuerà il suo servizio, rimanendo a disposizione del Ministero della Difesa della Federazione Russa, ma resterà in una sorta di “aspettativa”, ovvero non ricoprendo alcun incarico.
Il tentato sovvertimento dei vertici militari russi da parte di Prigozhin ha permesso al Cremlino di avere una cartina tornasole della fedeltà di alcuni ambienti della Difesa e della politica russi: Surovikin è solo l’esponente più eminente e noto di quella che, a tutti gli effetti, è una piccola purga che però ha una grande differenza rispetto all’eliminazione dallo scenario di potere di personaggi scomodi. Il Cremlino, infatti, con la decisione di lasciare il generale “a disposizione” senza radiarlo dai ranghi, dimostra di dover ancora fare affidamento sui vertici delle forze armate in un momento della storia russa particolarmente delicato rappresentato dal conflitto in Ucraina, che sta assorbendo risorse umane e materiali che la Russia riesce a compensare con grandi difficoltà.
Ancora di più, la presidenza ha bisogno di serrare le fila del mondo militare e un personaggio come Surovikin non può essere eliminato dalla scena tout court in quanto potrebbe ancora tornare utile per finalità belliche e politiche: il generale, infatti, è uomo di grande esperienza (e influenza).
Il suo successore, Viktor Afzalov, è comparso in pubblico per la prima volta il 10 luglio mentre riferiva col capo di Stato maggiore della Difesa Valery Gerasimov in un’apparizione televisiva, nonostante avesse prestato servizio nel ruolo di Csm aeronautica per quattro anni.
Afzalov, classe 1968, si è diplomato presso la scuola militare Pushkin nel 1989 specializzandosi in elettronica della difesa aerea e nel 2000 si è laureato presso l’università militare, successivamente, nel 2010, ha frequentato l’accademia militare di Stato maggiore delle forze armate della Federazione Russa. Nel mese di luglio 2017, con decreto presidenziale, viene nominato comandante delle Vks e della difesa aerea del Distretto Militare Orientale mentre ad agosto 2018 ha ricevuto l’incarico di capo di Stato maggiore. A ottobre 2022 Afzalov viene nominato comandante del raggruppamento di forze nella zona dell’operazione militare speciale, e a gennaio 2023 è diventato vice comandante.
La nomina di Afzalov risponde all’esigenza di eliminare Surovikin dalla scena pubblica – in modo che venga presto dimenticato – e avere una figura di riferimento per le comunicazioni esterne, pertanto riteniamo improbabile che la sua carica diventi effettiva.
Afzalov sembra essere un fantasma: non si sa nulla della sua vita privata, l’ufficiale non possiede social network, non ha mai rilasciato interviste ai media e non ha mai pubblicizzato informazioni sulla sua famiglia. Non è nemmeno chiaro dove sia nato.
Il suo profilo quindi è quello di una persona che non ama i riflettori, riservata e schiva, che ne fa il personaggio perfetto per il ruolo di un mero portavoce che serve a ridare normalità alla gerarchia militare dopo l’epurazione di Surovikin e che quindi, molto probabilmente, tornerà nell’oblio una volta che la presidenza nominerà un nuovo comandante.
Dal punto di vista delle operazioni aeree nel conflitto, quanto accaduto non avrà alcun tipo di ripercussioni in quanto sappiamo che queste dipendono principalmente dal comando terrestre che impiega lo strumento aeronautico secondo le esigenze operative. In effetti è ragionevole supporre che le operazioni generali delle Vks non saranno decise e gestite da Afzalov ma dal binomio Dronov-Golovko, rispettivamente comandante delle forze aeree e di quelle spaziali, sotto stretto controllo dello Stato maggiore della Difesa. La ribellione di Prigozhin ha infatti determinato una stretta da parte dei massimi vertici militari sul controllo delle Forze Armate col Cremlino che, come sappiamo, si innesta a livello decisionale per quanto riguarda le operazioni belliche.
Attualmente fare previsioni su chi possa sostituire Surovikin al comando delle Vks, e prendere il posto ad interim di Afzalov, è alquanto difficile proprio per la delicata situazione interna, ma se dovessimo azzardare un nome potrebbe essere quello del pluridecorato Andrey Dyomin, attuale comandante delle truppe di difesa aerea e missilistica e vice comandante delle forze aerospaziali.