Giappone e Regno Unito avviano la collaborazione per costruire il motore del nuovo caccia nipponico di quinta generazione denominato F-X. Il successore del caccia F-2 della Japan Air Self-Defense Force (Jasdf) vedrà quindi il suo propulsore sviluppato dalla nipponica IHI e dalla Rolls-Royce.
Come riporta il quotidiano nipponico Ashai, durante un incontro tra i primi ministri Yoshihide Suga e Boris Johnson al vertice del G7 tenutosi nel Regno Unito a giugno, si è svolto uno scambio di vedute sullo sviluppo congiunto del motore. Alla fine del mese scorso un responsabile del ministero della Difesa di Tokyo ha visitato il Regno Unito e ha discusso con la controparte britannica della cooperazione. Attualmente sono in corso di definizione gli aggiustamenti finali del piano di collaborazione che dovrebbe prevedere anche la possibilità di entrare sul mercato, per promuovere la cooperazione bilaterale nel settore della Difesa.
Il dispiegamento del prossimo caccia inizierà intorno al 2035, quando i 91 velivoli F-2 inizieranno a essere ritirati dal servizio attivo. Tokyo, nel suo piano di sviluppo delle capacità di difesa a medio termine risalente alla fine del 2018, aveva sottolineato la necessità che la politica di sviluppo del prossimo aereo da combattimento fosse “guidata dal Giappone in vista della cooperazione internazionale”.
Cooperazione internazionale ricercata con alterne fortune sino all’anno scorso, quando a metà dicembre il ministero della Difesa nipponico ha annunciato ufficialmente di aver scelto Lockheed-Martin come partner principale per lo sviluppo del caccia F-X. Quella decisione è stata motivata affermando che l’azienda americana (che costruisce gli F-35 ed gli F-22) risultava avere più esperienza rispetto alle concorrenti Bae Systems e Boeing nella costruzione di velivoli di quinta generazione.
L’annuncio ha seguito quello di novembre in cui il governo nipponico ha affidato lo sviluppo dell’F-X alla Mitsubishi Heavy Industries: una decisione tutt’altro che inaspettata considerando l’esperienza nel settore aeronautico della ditta giapponese, che ha costruito, tra l’altro, proprio i caccia F-2 che saranno sostituiti dal nuovo velivolo. La Mitsubishi ha anche costruito il caccia F-1 per la Jasdf nonché, su licenza, gli F-4EJ Phantom II e gli F-15J Eagle, le versioni autoctone dei caccia statunitensi pensate per essere adeguate alla costituzione nipponica che vieta espressamente il possesso di bombardieri, per cui privi di alcuni sistemi elettronici.
In particolare, ed è questo il punto più interessante, l’azienda nipponica ha costruito, in collaborazione con il Technical Research and Development Institute (Trdi) del ministero della Difesa, lo X-2 “Shinshin”, un dimostratore tecnologico (denominato Atd-X – Advanced Technological Demostrator X) per un velivolo di quinta generazione che fornirà la base “tecnica” per lo sviluppo del caccia F-X.
Tokyo quindi, pur concentrandosi sulla cooperazione con gli Stati Uniti, apre alla collaborazione con altri Paesi per la costruzione dei motori e dei dispositivi elettronici “per ridurre i costi di sviluppo e i rischi tecnologici”, ed il Regno Unito, che da tempo si era interessato ad una partnership, ha trovato il suo spazio d’azione. Un funzionario del governo giapponese ha dichiarato che “lo sviluppo collaborativo dei motori dovrebbe portare alla produzione di massa. Aprirà la strada alla riduzione dei costi e alle future esportazioni”. Una dichiarazione che evidenzia come Giappone e Regno Unito stiano promuovendo la cooperazione nel campo della difesa col fine di approfondire ulteriormente la loro relazione attraverso lo sviluppo dei motori.
A questo punto è ragionevole pensare che torni prepotentemente sul tavolo la possibilità che Tokyo venga coinvolta nello sviluppo del nuovo caccia di sesta generazione anglo-italo-svedese Tempest, una possibilità da subito accarezzata da Londra.
A tal proposito sappiamo che il 2 febbraio scorso i governi di Regno Unito e Giappone hanno fatto quella che sembra essere stata la loro prima dichiarazione congiunta di un potenziale e ambizioso progetto comune che coinvolge anche il Tempest: il progetto “Jaguar” per un sistema di comunicazione universale a radio-frequenza (Rf). Presumibilmente sarebbe infatti destinato ai programmi F-X e Tempest.
Inoltre il Giappone ha rivelato lo scorso settembre di aver lavorato insieme al Regno Unito su una potente tecnologia radar e possiamo presumere che sarebbe parte integrante di Jaguar. Londra e Tokyo stanno anche collaborando allo sviluppo di una versione avanzata di un missile aria-aria a lungo raggio che potrebbe equipaggiare entrambi i velivoli. Ancora lo scorso marzo era stato lo stesso ministro della Difesa britannico Jeremy Quin a dire che “ora stiamo esplorando importanti opportunità aziendali con il Giappone. Ogni partner porterà sul tavolo una serie di vantaggi e competenze” probabilmente riferendosi alla futura partnership con Rolls-Royce (largamente auspicata anche dal Primo Ministro) ma forse, a questo punto, c’è di più.
Londra infatti vorrebbe coinvolgere Tokyo non solo per una questione di riduzione dei costi di sviluppo, ma anche per poter mettere piede in modo stabile nel mercato asiatico della difesa, che attualmente rappresenta uno dei più interessanti e “vivi” per via delle note tensioni geopolitiche.
La partecipazione britannica alla progettazione del motore del caccia F-X permetterà quindi di spalmare i costi di sviluppo: dei 685,5 milioni di dollari complessivi rappresentanti lo stanziamento iniziale, 520 sono stati destinati per i progetti concettuali e iniziali del motore. Sono stati inoltre resi disponibili finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo della tecnologia radar e dell’integrazione dei sistemi di missione su cui, a quanto pare, potrebbe mettere le mani Londra.
Il Giappone prevede che la produzione del primo prototipo F-X inizierà nel 2024, coi primi test di volo fissati per l’inizio del 2028 ed il nuovo caccia dovrebbe entrare in servizio con la Jasdf a partire dal 2035 circa, ovvero quando si prevede che anche i Tempest e i franco-tedesco-spagnoli Scaf arriveranno ai reparti.