La guerra in Ucraina ha rimesso al centro delle strategie militari i carri armati. Veri e propri protagonisti delle avanzate russe e delle controffensive ucraine, i tank sono da mesi al centro delle richieste del presidente Volodymyr Zelensky all’Occidente, e sono diventati anche oggetto di grandi negoziati diplomatici. Dopo l’ok strappato agli Stati Uniti per l’invio degli Abrams, la Germania ha dato il via libera alla cessione di Leopard di sua produzione, inseriti anche nell’ultimo pacchetto di aiuti militari a Kiev. Nel frattempo, ad avere approvato la vendita di carri è stata anche la Gran Bretagna con i Challenger 2, mentre la Francia ha dato da subito la sua disponibilità a inviare carri leggeri Amx-10rc. Disponibilità che è stata confermata anche nell’ultimo blitz di Zelensky a Parigi, dove si è incontrato con l’omologo francese Emmanuel Macron.
Un comunicato congiunto dell’Eliseo e della presidenza ucraina ha espresso la previsione di “nuove consegne” all’Ucraina da parte della Francia “tenuto conto delle esigenze più urgenti e immediate per rafforzare le sue capacità di difesa”. Parigi, si legge nella nota, “addestrerà ed equipaggerà diversi battaglioni con decine di veicoli corazzati e carri armati leggeri tra cui Amx-10rc”. E si tratta anche per aiutare Kiev nella capacità di difesa aerea, vera spada di Damocle della controffensiva ucraina. Le truppe del Paese invaso temono, infatti, di rimanere scoperte di fronte agli attacchi missilistici russi, rischiando quindi di non potere avanzare troppo lontano dai sistemi di contraerea.
La scelta della Francia di inviare i carri leggeri Amx-10rc rientra in un lungo processo di negoziato tra Parigi e Kiev e altri membri della Nato. In principio, Zelensky e i comandi ucraini volevano che la Francia inviasse il vero carro armato usato dalle truppe d’Oltralpe: il Leclerc. A gennaio di quest’anno, Macron, su pressione degli alleati e della stessa Ucraina, aveva fatto intendere di non escludere a priori l’invio di questo mezzo, così come dello stesso avviso erano state le dichiarazioni del ministro della Difesa, Sébastien Lecornu, che aveva escluso l’esistenza di “tabù” negli aiuti militari. Poi da Parigi i toni sono rimasti vaghi, preferendo la via più “soft” dei carri Amx-10Rc, di cui a Kiev dovrebbero esserne stati promessi più di 30.
I motivi di questa indecisione francese, e in parte ucraina, sono molteplici. Da un lato la Francia, come scritto su Le Monde, ha pochi mezzi a disposizione: sono circa 200 i carri Leclerc a disposizione delle truppe francesi e non c’è modo di sostituirli nel breve termine. Inoltre, molti osservatori hanno sottolineato tre problemi di questi carri: la necessità di un addestramento prolungato, le difficoltà per il mantenimento, e il fatto che per essere una fornitura efficace, la Francia avrebbe dovuto inviare almeno 40 Leclerc. Troppi per l’arsenale di Parigi e troppi dubbi per Kiev, che ha preferito i Leopard tedeschi. Di qui la scelte degli Amx-10rc che, inoltre, la Francia ha già deciso di sostituire con un altro mezzo, l’Ebrc Jaguar.
Inoltre, secondo alcuni esperti questo mezzo sarebbe più utile per le necessità ucraine, essendo impiegato nella ricognizione. I mezzi leggeri francesi integrerebbero quindi la controffensiva di Kiev e potrebbero essere impiegati anche dalle unità dei Marines ucraini che, come ricordato da Forbes, non a caso furono le prime a “salutare” l’arrivo di quei mezzi in Ucraina. Ora Macron potrebbe inviarne altri con l’arrivo della ormai attesa controffensiva della tarda primavera, ma non va sottovalutato che, come dichiarano diversi esperti, questi carri sarebbero in realtà più utili in caso di una nuova offensiva russa.
