La Germania non potrà inviare i carri armati Leopard 2 richiesti dall’Ucraina prima del 2024. Lo ha ammesso alla Bild, importante tabloid tedesco, Armin Papperger, dal 2013 amministratore delegato del gruppo Rheinmetall, principale fornitore d’armi della Germania con stabilimenti a Düsseldorf, Kassel e Unterlüss.
Il dilemma dei Leopard
Secondo Papperger l’industria tedesca potrebbe consegnare carri armati Leopard 2 all’Ucraina non prima del 2024, e in larga parte si potrebbe trattare di veicoli di seconda mano passati dall’esercito tedesco a Rheinmetall per essere approntati alla spedizione e venire poi venduti, non di tank sfornati appositamente dalle fabbriche germaniche.
Papperger ha poi ricordato che nei suoi magazzini Rheinmetall ha già da lavorare per manutenzione 22 Leopard 2 e 88 vecchi veicoli Leopard 1, questi ultimi ammodernabili e consegnabili in tempi più brevi a Kiev. Ma per attrezzarli e fornirli all’Ucraina Rheinmetall necessiterebbe di un regolare contratto a monte dal valore di centinaia di milioni di euro, non in piena disponibilità delle casse ucraine.
Le pressioni su Berlino
La notizia su queste tempistiche spegne anzitempo l’entusiasmo ucraino delle ultime ore. Le dimissioni di Christine Lambrecht, ministro Spd della Difesa caduto in disgrazia, aveva aperto speranze notevoli a Kiev per un pronto via libera agli invii di Leopard 2. E effettivamente il prestigioso quotidiano Handelsblatt sostiene che il governo di Olaf Scholz sia pronto a aprire ufficialmente all’invio a Kiev del Leopard 2, ritenuto uno dei carri più efficaci e potenti al mondo.
l governo di Kiev chiede insistentemente i carri armati alla Germania, pressata su questo fronte anche da Polonia, Usa e Regno Unito (che ha inviato 14 carri Challenger 2), nella sua versione più moderna. Il Leopard 2, prodotto in 3.500 unità dagli Anni Settanta a oggi, si è dimostrato veicolo da combattimento versatile e dinamico.
La realtà dei fatti è che Berlino deve aprire la strada anche al suo ambizioso piano di riarmo in cui il potenziamento delle forze di terra con moderni Leopard 2 ha una centralità notevole. Dunque la priorità assoluta sarà al riarmo di Berlino che nell’era Lambrecht è iniziato a rilento, nonostante la promessa di Scholz di impostare piani di investimento da 100 miliardi di euro.
Il compromesso: via libera ai Leopard 2 dei Paesi terzi
Il via libera politico ai carri armati tedeschi all’Ucraina, dunque, non è da intendersi come la premessa di un rilancio dell’export massiccio di tank, oggi necessari a un esercito che conta solo 350 mezzi in servizio attivo (tutti Leopard 2), un decimo del picco raggiunto ai tempi della Guerra Fredda.
Piuttosto, per rispondere alle pressioni alleate Berlino vuole rompere il veto agli invii di Leopard 2 che si trovano nei magazzini o negli eserciti di altri Paesi e possono esser consegnati all’Ucraina. Il vicecancelliere Robert Habeck, esponente dei Verdi e Ministro dell’Economia, ha dichiarato nella giornata di giovedì 12 gennaio che il governo di Berlino è pronto a dare il via libera ai Paesi alleati della Nato desiderosi di inviare i carri armati tedeschi all’Ucraina.
“Berlino detiene la licenza di esportazione. La riluttanza della Germania a coinvolgersi nelle operazioni offensive dell’Ucraina in precedenza funzionava come un veto virtuale su qualsiasi paese – Polonia, Spagna, Finlandia, Paesi Bassi – volesse donare i suoi Leopard 2 in eccedenza all’Ucraina”, nota Forbes. La sortita del presidente polacco Andrzej Duda, che in una recente visita a Leopoli ha promesso l’invio di 12-14 Leopard 2 dall’esercito di Varsavia, che vuole sostituirli con gli Abrams americani, ha aperto a uno sviluppo di questa posizione rigida. Ma Berlino continua a armare direttamente Kiev con parsimonia e mirando, in primo luogo ai suoi interessi. Al contrario di quanto fatto da altri Paesi, la scelta della Germania è di non considerare il sostegno all’Ucraina una cambiale in bianco. Ma una sfida politica, diplomatica e industriale da inserire in una scala di priorità in cima alle quali ci sono le linee politiche di Berlino.