Il gruppo italiano Leonardo mette a segno importanti colpi di mercato in un’area strategica e altamente competitiva come il Grande Medio Oriente. L’azienda guidata da Alessandro Profumo ha appena consegnato al Kuwait i primi due Eurofighter Tyhpoon, parte di una maxi-commessa di 28 cacciabombardieri del valore totale di 7,95 miliardi di euro. L’operazione è andata in porto grazie al sostegno dell’Aeronautica Militare italiana, che ha garantito la “Air to Air Refueling trail” con l’impiego di due aerocisterne KC-767 del 14mo Stormo di Pratica di Mare e di due Eurofighter del Quarto Stormo Caccia di Grosseto, che hanno scortato la coppia di velivoli della Kuwait Air Force. E questo nonostante le difficoltà legate alla pandemia di Covid-19 e al cattivo stato di salute dell’emiro l’84enne Nawaf al Ahmad al Jaber al Sabah, salito al trono nel settembre 2020 dopo la morte di Sabah al Ahmed al Sabah. Una cerimonia ufficiale avrebbe infatti dovuto tenersi a Kuwait City alla presenza di alti esponenti del governo dell’Italia e di Leonardo, ma si è preferito di rimandare alla prossima consegna.

Perché il Kuwait

Il Kuwait è un Paese la cui importanza per gli equilibri regionali è spesso sottovalutata. Il piccolo stato del Golfo, infatti, è uno dei mediatori più importanti in una delle zone più “calde” e conflittuali del mondo. L’invasione irachena del 1990 ha spinto gli emiri ad adottare una politica di neutralità e soprattutto di stabilità regionale. Come ricorda l’Agenzia Nova, il Kuwait ha mantenuto in questi anni “buoni rapporti con l’Iran e mediato la crisi tra il Qatar e il cosiddetto ‘Quartetto arabo’ composto da Arabia Saudita, Bahrein, Emirati ed Egitto”, poi superata con gli accordi di Al Ula nel gennaio di 2021. Le crisi in Iraq (ancora privo di un governo eletto), in Siria (dove sono presenti almeno cinque eserciti stranieri) o in Yemen (dove l’offensiva Houthi su Marib che rischia di causare una catastrofe) hanno messo a nudo la vulnerabilità di uno dei Paesi membri dell’Opec più pensamenti popolati. Da qui la necessità di potenziare un’Aeronautica debole, che conta in tutto 87 velivoli di cui solo 27 intercettori, secondo il sito web specializzato Globalfirepower. Un’occasione che Leonardo ha saputo cogliere al volo, battendo la concorrenza della Francia, molto attiva nel quadrante come dimostra la fornitura agli Emirati Arabi Uniti ben 80 Dassault Rafale.

Opportunità in Egitto?

Non è un caso, forse, che il sito web Africa intelligence, legato ai servizi segreti francesi, abbia pubblicato l’indiscrezione secondo cui Leonardo sarebbe vicina ad una commessa da 24 jet M-346 con l’Egitto. Secondo il portale web infatti, si tratterebbe di un contratto per fornire 24 mezzi a 20 milioni di dollari l’uno per una commessa totale di 480 milioni di dollari. La notizia sarebbe positiva per il comparto industriale italiano, ma la tempistica del leak è sospetta. In Italia i riflettori sono accesi sul caso Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna recentemente scarcerato (ma non assolto) dalle autorità del Cairo, e la commessa di Leonardo rischia di essere strumentalizzata. A beneficiarne potrebbe essere proprio la Francia, principale concorrente non solo di Leonardo, ma anche di un altro “big” come Fincantieri. Vale la pena ricordare che il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha ancora un’opzione per vendere all’Egitto due ulteriori fregate Fremm di nuova costruzione, oltre alle due già consegnate nel dicembre 2020.

La partita in Qatar

Leonardo ha saputo muoversi bene e in anticipo anche in Qatar, Paese ricco di gas uscito solo a gennaio da tre anni e mezzo di isolamento ed embargo imposto da Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi e Bahrein. Ad oggi, l’azienda italiana responsabile dell’elettronica per la gestione del traffico aereo e delle apparecchiature meteorologiche per l’aeroporto internazionale di Hamad, cui recentemente si è aggiunto un radar di sorveglianza per le operazioni di avvicinamento. Sono oltre 40 gli elicotteri Leonardo AW139 e AW189 impiegati nel Paese sia per applicazioni civili sia militari. A febbraio, Leonardo è stata scelta da Doha per fornire un sistema di Cyber Range & Training per l’addestramento degli operatori e la valutazione della resilienza delle infrastrutture ad attacchi informatici. La società è attiva anche nel settore navale, con sistemi e sensori di nuova generazione a bordo delle nuove navi del Qatar e con equipaggiamenti per la sicurezza delle acque territoriali, ed è responsabile di un radar per la sorveglianza e la difesa aerea del Paese. Leonardo è coinvolta, infine, in attività legate alle infrastrutture per la Coppa del Mondo FIFA 2022.

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