Utilizzare l'”intelligentizzazione” e l’intelligenza artificiale per costruire un esercito di “classe mondiale”.  È questo uno dei traguardi che la Cina intende raggiungere da qui ai prossimi anni, come emerso anche dal XX e ultimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC). In quell’occasione, infatti, Xi Jinping ha ribadito che elevare il più rapidamente possibile l’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) verso un esercito di livello mondiale rappresenta un requisito strategico fondamentale.

Cinque anni fa, durante il XIX Congresso, Xi insisteva sul fatto che Pechino avrebbe raggiunto quell’obiettivo entro la metà di questo secolo. Lo scorso 16 ottobre, il presidente cinese non ha menzionato una scadenza precisa, ma ha affermato che il governo ci sarebbe riuscito in maniera rapida.

Scendendo nei dettagli, l’EPL sta cercando in tutti i modi di capitalizzare al massimo l’introduzione di tecnologia avanzata, con particolare attenzione all’uso di armi senza pilota e alla suddetta intelligenza artificiale. Non è un caso che nel rapporto rilasciato nel XX Congresso Xi abbia menzionato per tre volte la parola “intelligente”, un concetto che in realtà può e deve essere esteso all’uso di sistemi d’arma basati sull’intelligenza artificiale. Un aspetto, questo, che aveva già guadagnato attenzione in seguito alla pubblicazione del Libro Bianco sulla Difesa Nazionale del 2019.



“L’intelligentizzazione” dell’esercito cinese

Bisogna rifarsi alle parole di Xi per capire quale sarà il percorso dell’EPL. Ebbene, la Cina aderirà allo sviluppo integrato dell’EPL attraverso la meccanizzazione, l’informatizzazione e, appunto, l’intelligentizzazione.

Quest’ultimo concetto si è sviluppato dal 2019, è stato accettato nella politica di difesa nazionale della Cina e la leadership cinese ha espresso la volontà di promuoverlo. Al richiamato XIX Congresso, nel 2017, Xi affermava che, entro il 2020, l’EPL avrebbe raggiunto la meccanizzazione, fatto grandi progressi nell’informatizzazione e migliorato notevolmente le capacità strategiche. Al Congresso di quest’anno, l’intelligentizzazione è stata aggiunta all’elenco, mentre è stata discussa la relazione tra meccanizzazione, informatizzazione e intelligentizzazione attraverso il concetto di “tre-izzazioni”.

Come ha ricordato The Diplomat, lo sviluppo dell’esercito cinese ha attraversato varie fasi. Durante l’era di Jiang Zemin, la Cina, scioccata dallo stile di combattimento dell’esercito statunitense, che impiegava armi a guida di precisione nella Guerra del Golfo, ha promosso lo sviluppo militare “high-tech”. Sotto Hu Jintao, l’EPL, impressionato dal modo in cui l’esercito americano combatteva nelle guerre in Iraq e in Afghanistan, ha avanzato “l’informatizzazione”. Nel primo e nel secondo mandato di Xi Jinping, il governo ha rafforzato l’informatizzazione ma, come detto, ha scelto di puntare sull’intelligenza artificiale.

La road map di Pechino

Insomma, la Cina sta promuovendo contemporaneamente la meccanizzazione, l’informatizzazione e l’intelligentizzazione del proprio esercito. Scendendo nei dettagli, e concentrandosi sull’intelligenza artificiale, l’EPL intende estendere questo concetto in quattro aree principali

La prima riguarda l’autonomia delle armi senza pilota, compreso lo sviluppo di sciami di droni. La seconda coincide con l’elaborazione di grandi quantità di informazioni attraverso l’apprendimento automatico, ad esempio attraverso la costruzione di una rete di armi senza equipaggio e sensori sottomarini nelle acque che circondano la Cina e potenziando strumenti di guerra elettronica, utilizzando l’intelligenza artificiale per analizzare le onde radio ricevute e ottimizzare il disturbo.

Arriviamo così alla terza area: l’uso dell’intelligenza artificiale per accelerare il processo decisionale militare. La quarta area è probabilmente quella che contraddistingue la Cina rispetto agli Stati Uniti: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in una ipotetica guerra cognitiva. Che cosa si intende? Influenzare la cognizione del cervello umano e la volontà dell’avversario di creare un ambiente strategicamente favorevole, o sottomettere il nemico senza combattere.

Dei tre aspetti della meccanizzazione, dell’informatizzazione e dell’intelligentizzazione, al momento l’esercito cinese è in ritardo, sempre rispetto alle forze statunitensi, sia nella meccanizzazione che nell’informatizzazione. Attenzione però, perché se l’EPL dovesse iniziare a padroneggiare l’intelligenza artificiale, la Cina potrebbe essere in grado di avvicinarsi all’esercito degli Stati Uniti.

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