Lo scorso 24 marzo la Corea del Nord ha effettuato un test di lancio di un missile balistico intercontinentale (ICBM) che risulterebbe essere di tipo Hwasong-17 migliorato (Hwasongpho-17).

Il vettore ha raggiunto i 6mila chilometri di altitudine prima di rientrare nell’atmosfera terrestre precipitando in mare nella ZEE (Zona di Esclusività Economica) del Giappone 150 chilometri a ovest della penisola di Oshima, quindi non sorvolando direttamente il territorio nipponico.

Nella giornata di oggi il Daily Mail, quotidiano britannico, riporta che alcuni esperti di Seul e Washington sollevano dubbi sul fatto che possa essere stato un ICBM di ultimo tipo, trattandosi invece di un vettore tipo Hwasong-15, sempre con capacità intercontinentale, lanciato per la prima volta il 29 novembre del 2017, data che rappresenta anche l’ultimo lancio – prima di quello di del 24 – di un sistema missilistico di questo tipo. In quella occasione l’ICBM volò per 53 minuti, raggiungendo un’altitudine massima di 4500 km e una gittata di 960 prima di finire nel Mar del Giappone. Se fosse stato lanciato su una traiettoria più piatta, il missile avrebbe potuto viaggiare fino a 10mila chilometri, sufficienti per raggiungere gli Stati Uniti continentali.

Lo Hwasong-15 misura circa 21/22,5 metri di lunghezza e 2 /2,4 metri di diametro. Il missile sembra impiegare due dei motori del suo predecessore, lo Hwasong-14, nel suo primo stadio.

Questo ICBM viene lanciato da una piattaforma che si separa dal suo veicolo trasportatore-erettore (T/E). Il mezzo che trasporta e solleva il missile in posizione di lancio, ritenuto essere di fabbricazione cinese tipo WS51200, è stato modificato con un nono asse aggiuntivo per adattarsi alle dimensioni maggiori del missile. Lo Hwasong-15 è stato visto in parata a febbraio del 2018, per il 70esimo anniversario della fondazione delle forze armate nordcoreane, e in quella occasione è stato possibile apprezzarne i dettagli e le dimensioni del veicolo T/E.



Lo Hwasong-17 è stato mostrato al pubblico per la prima volta durante la parata di ottobre del 2020, per il 75esimo anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori nordcoreano e poi ancora durante la prima “fiera” degli armamenti made in NK. Si tratta di un ICBM sensibilmente più grande rispetto allo Hwasong-15 e possiamo dedurlo, sebbene non si sappiano le esatte dimensioni, dal fatto che il veicolo T/E che lo trasporta ha due assi in più rispetto a quello del vettore precedente, quindi 11 in totale. Questo, oltre ad essere più lungo (e largo), è anche diverso da quello di derivazione cinese già citato, e lo si può notare nel suo frontale: la cabina è separata, mentre in quello per lo Hwasong-15 è unica. Questo particolare, insieme al numero di assi, è da tenere presente per capire se le immagini diffuse dalla Corea del Nord siano “un falso” oppure no.

Anche lo stesso missile è diverso: oltre ad avere l’ogiva della testata di forma leggermente diversa (più appuntita nello Hwasong-17), le foto del lancio della scorsa settimana mostrano chiaramente la presenza di 4 motori, mentre nello Hwasong-15, come detto, sono due. Sempre le fotografie rilasciate da Pyongyang in occasione del test del 24 mostrano chiaramente che il veicolo T/E usato ha 11 assi (non 9) e la cabina separata, altri indizi che ci fanno pensare che l’ICBM lanciato fosse davvero uno Hwasong-17, o Hwasongpho-17 anche se resta ancora da capire in che modo il vettore sia stato “migliorato”, probabilmente è solo un’accortezza linguistica successiva al fallito test precedente.

Nonostante il video di propaganda, montato ad arte, presenti evidenti contraffazioni volte alla ricerca di un maggiore impatto visivo (ad esempio la ripresa aerea ad alta quota del missile lanciato), risulta a questo punto difficile pensare che il missile sia di tipo diverso da quanto affermato dalla Corea del Nord, anche al netto del fallimento del test precedente.

Le fotografie che abbiamo visionato, sebbene non siano in alta risoluzione quindi si complica lo stabilire se si sia stato utilizzato un programma di fotoritocco o meno, non lasciano però spazio a molti dubbi proprio per le considerazioni fatte sino a ora.

Del resto lo sviluppo dell’arsenale missilistico in Corea del Nord non è mai cessato, nonostante la “pausa” nei lanci di ICBM (o altri vettori di raggio medio e intermedio) che è stata recentemente infranta e che durava da anni. Una pausa che è stata letta come una prova di buona volontà del regime sulla strada di nuovi e più proficui negoziati, che però non ci sono stati.

Pyongyang ha infatti testato diversi vettori a corto raggio in questo periodo di “moratoria” autoimposta, ma anche SLBM (Submarine Launched Ballistic Missile), un missile da crociera e quello che sembra essere un sistema ipersonico, anche se permangono seri dubbi in merito.

Riteniamo che la Corea del Nord stia rafforzando la sua capacità militare asimmetrica per contrastare la pressione di Stati Uniti e Giappone nell’area dell’Indopacifico, andata aumentando per motivi di contenimento della Cina. I suoi precedenti test hanno avuto sicuramente scopi diversi, tra cui quello effettivo di sperimentare vecchi e nuovi armamenti oltre che “dare messaggi”, ma i test di lancio di Hwasong-17 e Hwasong-12 hanno mostrato che la Corea del Nord ha la capacità di colpire gli Stati Uniti continentali, e Pyongyang spera di usarli per fare pressione sugli Stati Uniti affinché tornino al tavolo dei negoziati, in una nuova edizione di quella che è stata definita “diplomazia dei missili”.





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