La portaerei giapponese Kaga, formalmente indicata come Ddh ovvero cacciatorpediniere portaelicotteri, ha cominciato i lavori di adeguamento per poter operare con i cacciabombardieri di quinta generazione F-35B a decollo corto e atterraggio verticale (in gergo Stovl) lo scorso 24 marzo, quando è arrivata presso il cantiere navale Japan Marine United (Jmu) di Kure, nella prefettura di Hiroshima, situata nella parte occidentale dell’isola di Honshu.
La Kaga è la seconda unità della classe Izumo. Le due navi misurano circa 250 metri di lunghezza per un dislocamento di 27mila tonnellate, dimensioni paragonabili a quelle di nave Cavour, e sono in grado di ospitare un massimo di 28 velivoli che vanno dagli elicotteri SH-60 Seahawk sino ai Boeing V-22 Osprey e naturalmente gli F-35B.
Già in fase di costruzione le unità sono state pensate con ascensori rinforzati per sopportare il peso del velivolo Stovl americano, ed inoltre, da specifica originale, era prevista la possibilità di installare uno ski-jump per facilitare il decollo degli F-35B, opzione, quest’ultima, che è stata accantonata in seguito da Tokyo, probabilmente sia per contenere i costi di adeguamento sia per poter disporre in tempi brevi dell’unità insieme ai cacciabombardieri.
Il progetto delle navi da guerra nipponiche è stato improntato principalmente per farne unità in grado di trasportare elicotteri Seahawk e quindi operare come piattaforma principale per la guerra antisom. Nel 2018, tuttavia, il governo giapponese ha deciso di modificare le Ddh (di cui due sono in servizio e altre due sono previste) per poter utilizzare gli F-35B, che il Giappone ha ordinato in gran numero sulla scorta delle tensioni crescenti con la Cina nel Pacifico Occidentale. Lo scopo principale è diventato quello di rafforzare le capacità di difesa aerea, e integrare le operazioni dei velivoli di quinta generazione da parte delle unità anfibie (Lha/Lhd) della Marina degli Stati Uniti. Si ritiene inoltre che tali modifiche siano mirate a rafforzare la presenza del Giappone nella regione indo-pacifica in occasione dell’Indo-Pacific Deployment (Ipd), un dispiegamento a lungo termine delle classe Izumo e altri unità della Jmsdf (Japan Maritime Self Defense Force) nella regione che è stato condotto negli ultimi anni.
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Come ricorda Naval News, la modifica delle portaerei è suddivisa in due fasi. La Izumo ha già completato la sua prima modifica nel 2021, mentre a ottobre dello stesso anno è stato condotto il primo test dimostrativo di atterraggio e decollo di F-35B del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Nella prima fase le modifiche hanno riguardato un nuovo rivestimento resistente al calore sul ponte di volo per resistere agli scarichi incandescenti dell’F-35B, nonché nuove strisce gialle. La seconda fase dovrebbe iniziare a marzo 2025, quando la forma della prua verrà modificata da trapezoidale a rettangolare per facilitare il lancio dei caccia. Risulta che anche l’interno della nave sarà modificato, e tutti i lavori di adeguamento dovrebbero essere completati entro l’inizio del 2027.
Le modifiche iniziali della Kaga, secondo Janes, avranno luogo durante l’anno in corso e sarebbero cominciate il primo aprile. Queste, come per la Izumo, includono il rinforzo del ponte di volo, l’inserimento di luci di guida aggiuntive, il disegno delle linee gialle necessarie per il lancio degli F-35B, e dotare la nave di rivestimento di coperta resistente al calore.
Inoltre, nella prima fase delle modifiche, anche la Kaga avrà la sezione di prua modificata in forma quadrata: entrambe le unità saranno così simili alle unità da assalto anfibio Usa di classe Wasp e America. La seconda e ultima modifica, che dovrebbe essere apportata durante la prossima revisione della nave a partire dalla fine del 2026, include modifiche alla compartimentazione interna. La marina militare nipponica ha ricevuto 20,3 miliardi di Yen (167,7 milioni di dollari) nel 2021 per eseguire la prima fase delle modifiche.
Per quanto riguarda la componente aerea ad ala fissa che sarà imbarcata sulle Izumo, le consegne degli F-35B alla Japan Air Self-Defense Force (Jasdf), dovrebbero iniziare nel 2024. La base aerea di Nyutabaru, situata nella prefettura di Miyazaki, sull’isola di Kyushu, sarà la loro prima base. Sei velivoli saranno ivi schierati entro il 2024, seguiti da due nel 2025, e alla fine vi sarà basato uno Stormo composto da 20 caccia in totale.
Il Giappone, insieme all’Italia, è sede delle uniche due strutture di fabbricazione degli F-35 al di fuori del territorio statunitense: il Faco (Final Assembly and Check-out) di Nagoya produce i caccia insieme a quello italiano di Cameri (Novara). Tokyo, che sembrava tentennare sull’acquisto dei caccia, originariamente prevedeva di dotarsi esclusivamente della loro versione standard, la A, successivamente ha deciso di aumentarne il numero: nel 2020, a luglio, la Defense Security Cooperation Agency (Dsca) statunitense aveva approvato l’aumento del numero di macchine per le forze di autodifesa nipponiche: il Dipartimento di Stato ha infatti dato il nulla osta per la vendita al governo del Giappone di 105 aerei F-35 e relative attrezzature per un costo stimato di 23,11 miliardi di dollari. In particolare Tokyo aveva chiesto di acquistare 63 velivoli F-35A e 42 F-35B e 110 motori Pratt & Whitney F135 (inclusi cinque di ricambio). Quest’ultimo ordine ha così portato il totale di F-35 giapponesi a 157 esemplari, facendolo diventare il primo caccia del Paese e la commessa estera più numerosa per la Lockheed-Martin.