Si dice che le coincidenze non esistano. Eppure, nella stessa estate in cui ha trionfato al cinema il blockbuster dedicato al padre della bomba atomica Robert Oppenheimer e ai suoi tormenti, lo Stockholm International Peace Research Insitute (Sipri) ha pubblicato un report che lancia un allarme inquietante. “Il mondo sta scivolando verso uno dei periodi più pericolosi della storia dell’uomo” riassume il think tank evidenziando come, per la prima volta dalla Guerra fredda e dopo un periodo di graduale riduzione, il numero delle armi nucleari sia tornato ad aumentare. 

Secondo le stime ufficiali ci sono 12512 testate nucleari, di queste 9576 sarebbero pronte all’uso. Si registra quindi rispetto all’anno scorso un incremento di 86 unitĂ  trainato dall’ampliamento delle scorte, nell’ordine, di Cina (60), Russia (12), Pakistan (cinque), Corea del Nord (cinque) e India (quattro). Sembra essere giĂ  un lontano ricordo la dichiarazione rilasciata nel 2021 dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu che riconosceva come “la guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere combattuta”.  

Quasi il 90% delle testate atomiche è in possesso degli Stati Uniti e della Russia. Mosca possiede lo stock piĂą importante di armi con un totale di 5977 bombe nucleari, 550 in piĂą degli Stati Uniti. A seguito dello scoppio della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, Vladimir Putin e i suoi piĂą stretti consiglieri, hanno spesso evocato negli ultimi mesi la possibilitĂ  dell’impiego di armi di distruzione di massa sul campo. Il presidente russo ha sospeso inoltre la sua partecipazione al trattato Start, l’ultimo degli accordi sul controllo degli armamenti nucleari firmato con Washington.  

Un’altra fronte di preoccupazione deriva dall’analisi dell’arsenale cinese su cui non ci sono dati ufficiali se non quelli forniti dal dipartimento della difesa americano. Pechino in passato ha affermato di volersi dotare solo di armi nucleari sufficienti a garantire la difesa del territorio nazionale. Stride pertanto con questa dichiarazione l’aumento in un anno da 350 a 410 testate e la scoperta nel 2021 attraverso le immagini satellitari della costruzione nel nord del Paese di centinaia di nuovi silos per missili intercontinentali. 

“Le relazioni tra le grandi potenze si sono deteriorate ulteriormente in un momento in cui l’umanità e il pianeta affrontano una serie di sfide urgenti che possono essere risolte solo da una cooperazione internazionale”, ha commentato Stefan Lofven, componente del Sipri ed ex primo ministro svedese. Al di là dei soliti appelli di rito alla denuclearizzazione e constatato come le tendenze siano di segno contrario, di fronte ad una minaccia esistenziale di questo tipo ci si interroga se nel gruppo dei decision makers mondiali ci sia ancora posto per le riflessioni angosciate di Oppenheimer.

Alla luce dei dati evidenziati dal rapporto del think tank e dal successo del film incentrato sulla figura del moderno Prometeo sarebbe lecito aspettarsi un rilancio dell’iniziativa a favore del controllo degli armamenti nucleari. Invece, per citare il famoso libro dello storico Christopher Clark, come sonnambuli sembriamo avviarci verso una catastrofe di cui scorgiamo i contorni senza vederli per davvero. Anche la reazione dello spettatore sembra quindi quella di chi ha visto un thriller dedicato agli squali e che, dopo aver passato qualche ora di terrore, esce dal cinema rassicurato dal fatto che nella vita reale certe cose proprio a lui non potrebbero capitare. Dimenticando che noi tutti in quel film ci viviamo.  

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.