Il viaggio verso Vladivostok. L’incontro, il secondo in assoluto, con Vladimir Putin. I possibili negoziati sugli armamenti con il capo del Cremlino. Prima ancora, una parata militare che ha mostrato al mondo intero il volto inaspettato di una nazione spesso indecifrabile, con tanto di ospiti russi e cinesi.

Unendo quanto giĂ  avvenuto a ciò che dovrebbe verificarsi tra pochi giorni, con l’attivissimo Kim Jong Un in procinto di raggiungere il suo omologo russo oltre i confini nazionali, emerge un quadro preoccupante: la Corea del Nord si sta preparando al peggio, o comunque ad un aumento della tensione internazionale.

Mentre tutti gli occhi sono puntati su Taiwan, la penisola coreana ribolle ormai da mesi. Il rafforzamento delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone ha aumentato la pressione su Pyongyang, irritata dai movimenti rilevati oltre il 38esimo parallelo, tra esercitazioni militari congiunte e il passaggio in zona di bombardieri strategici e sottomarini nucleari statunitensi.

Kim ha reagito con minacce verbali, quindi mettendo in atto un’accelerazione dello sviluppo militare interno e rafforzando, a sua volta, i legami con due partner: Russia e Cina. Hanno così preso forma due triangoli contrapposti: Pyongyang-Mosca-Pechino e Seoul-Tokyo-Washington.



Assetto da guerra

Il 9 settembre, in Corea del Nord, non è mai un giorno qualunque. In quella data si celebra infatti la fondazione del Paese e Pyongyang si veste a festa. All’ultima parata militare, in notturna, avvenuta nella notte tra sabato e domenica, era ovviamente presente Kim, assieme alla figlia Kim Ju Ae, ad altri alti funzionari e ad una doppia delegazione di ospiti russi e cinesi.

Il nutrito gruppo ha assistito, da piazza Kim Il Sung, nel cuore della capitale, al corteo in programma nelle strade della cittĂ . L’evento ha visto la partecipazione di “forze paramilitari” anzichĂ© soldati dell’esercito regolare, e non ha mostrato al mondo armi o missili balistici. Al contrario, le immagini diffuse dai media statali hanno mostrato brigate popolari in uniforme, trattori e grandi camion rossi, mentre il presidentissimo, affiancato dalla sua giovane figlia, applaudiva e sorrideva.

L’agenzia sudcoreana Yonhap ha fatto presente che Kim non ha tenuto alcun discorso e ha sottolineato come la parata fosse guidata principalmente dalle Worker-Peasant Red Guards, ovvero le Guardie rosse operaie e contadine, un’organizzazione civile che conta tra le sue fila circa 5,7 milioni di membri.

La difesa civile della Corea del Nord

Le stesse Guardie Rosse hanno mostrato una flotta di lanciarazzi multipli mimetizzati in camion civili. I furgoni e gli autocarri, dotati di cassone ribaltabile, possedevano invece 12 tubi ciascuno di quelli che sembravano essere razzi di artiglieria da 122 mm, dispiegati attraverso i tetti con porte a scomparsa e scorrevoli. Allo stesso tempo, trattori agricoli trainavano lanciarazzi e missili guidati anticarro su appositi rimorchi.

Il messaggio di Kim è chiaro: il Paese è pronto a difendersi. La parata nordcoreana lascia presupporre che Pyongyang abbia già messo in atto una tattica operativa ben precisa, scegliendo di puntare tanto sulle sue forze armate regolari quanto su strumenti e gruppi civili. Nel caso in cui dovesse scoppiare una guerra totale, dunque, la Corea del Nord sarebbe pronta a ricorrere ad ogni mezzo, compresi veicoli mascherati da trattori e camion ad uso civile.

Last but not least, la parata è indicativa di un evidente ricorso del Nord a vecchie tattiche di inganno per mimetizzare, o meglio nascondere, l’equipaggiamento militare sul campo di battaglia qualora dovesse scoppiare un ipotetico conflitto.

Gli ospiti di Kim

Per il 75esimo anniversario della fondazione della Corea del Nord, Kim ha ricevuto alcuni ospiti interessanti, a conferma della graduale uscita dall’isolamento del Paese. Erano presenti a Pyongyang un’orchestra militare russa, oltre che una delegazione cinese.

La Russia è stata inoltre autorizzata a reclutare un nuovo gruppo di diplomatici per la sua missione a Pyongyang, ha annunciato ieri l’ambasciata di Mosca nella capitale. “Per la prima volta dal 2019, abbiamo accolto 20 membri del personale diplomatico e tecnico arrivati all’ambasciata come parte di una rotazione del personale”, ha segnalato l’ambasciata su Facebook, con una foto che mostra funzionari russi in posa davanti a quello che sembra essere il suo edificio a Pyongyang.

L’agenzia nordcoreana Kcna aveva invece annunciato l’arrivo di una delegazione guidata dal vice premier cinese Liu Guozhong, “su invito” del governo nordcoreano, meno di due mesi dopo la visita di delegazioni cinesi e russe di alto livello a Pyongyang. Il leader cinese Xi Jinping e Putin si sono congratulati con Kim inviando messaggi di vicinanza. Nel frattempo, Kim è in viaggio verso Vladivostok per incontrare il presidente russo.  

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