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Dopo il tanto atteso esito positivo del test del missile ipersonico dell’U.S. Air Force Arrw (Air-launched Rapid Response Weapon), o Agm-183A, avvenuto il 14 maggio scorso, arrivano, quasi contemporaneamente, due altre buone notizie per gli Stati Uniti e la corsa intrapresa per colmare il divario in questa tecnologia che li separa da Russia e Cina.

La Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), l’agenzia del Pentagono che conduce attività di ricerca e sviluppo di tecnologie emergenti, ha affermato di aver condotto con successo il primo test di volo dell’Operational Fires Program (OpFires) al poligono missilistico di White Sands nel Nuovo Messico. Un missile ipersonico a medio raggio è stato lanciato dal cassone di un camion logistico del Corpo dei Marines. Il progetto è della Lockheed-Martin e integra un booster regolabile nel missile ipersonico in modo che possa colpire bersagli a medio raggio senza dover eseguire manovre che sprechino energia.

Lockheed Martin ha anche adattato i collaudati sottosistemi elettronici e di fuoco di precisione dai sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (come l’Himars) al progetto OpFires, consentendo l’interoperabilità con l’infrastruttura esistente del sistema di dati tattici di artiglieria da campo dell’esercito. In questo modo qualsiasi camion dei Marines o dell’esercito statunitense dotato di sistema di carico pallettizzato può essere convertito in una piattaforma di lancio missilistica. Il programma utilizza pallet rotondi per missili progettati per essere utilizzati coi sistemi di movimentazione del carico sui camion militari. Più specificamente, durante questo test, avvenuto il 13 luglio, è stata utilizzata una piattaforma di sostituzione del sistema logistico del veicolo dei Marines insieme al motore a razzo del primo stadio della Northrop Grumman.

Tuttavia sappiamo che Aerojet Rocketdyne sta costruendo un booster avanzato per motori a combustibile solido per la seconda fase del programma OpFires. Lockheed Martin ha il compito di sviluppare il sistema d’arma ipersonico boost glide a medio raggio, a due stadi, in grado di utilizzare una varietà di carichi utili tattici convenzionali, in grado di penetrare nei moderni sistemi di difesa aerea e ingaggiare rapidamente bersagli sensibili in brevissimo tempo. Questo particolare sistema di gestione del carico e di lancio permette di eliminare la necessità di un Tel (Transporter Erector Launcher) personalizzato per il programma OpFires.

Sempre la Darpa ha annunciato questa settimana che è stato effettuato un secondo test di volo del sistema “a respirazione d’aria” (air breathing) ipersonico di Raytheon Technologies Hawc (Hypersonic Air-breathing Weapon Concept). I missili del progetto Hawc sono alimentati da un motore scramjet, progettato per funzionare nelle condizioni estreme sperimentate dalle armi ipersoniche mentre viaggiano e manovrano a velocità superiori a Mach 5. Il test è avvenuto all’inizio di luglio e l’agenzia statunitense lo ha reso noto solo il 18.

Raytheon e Lockheed Martin stanno entrambi sviluppando prototipi Hawc attraverso uno sforzo congiunto tra Darpa e U.S. Air Force. Il missile della Lockheed ha effettuato il suo primo test a marzo, ma non è ancora stato stabilito il secondo volo. Northrop Grumman ha sviluppato il motore per il missile di Raytheon, mentre Aerojet Rocketdyne ha sviluppato quello di Lockheed.

La Darpa ora sta facendo piani per la prossima fase del programma, che ha annunciato nella sua richiesta di budget per l’anno 2023 che ammonta a 60 milioni di dollari, chiamata MoHawc, finalizzata allo sviluppo tecnologico continuo, pagare l’acquisto di componenti per altri quattro sistemi di volo e finanziare la riduzione del rischio per l’assemblaggio, l’integrazione e i test a terra.

Complessivamente il governo statunitense dovrebbe spendere 15 miliardi di dollari per la tecnologia ipersonica tra il 2015 e il 2024. Progressi anche sul fronte del contrasto ai sistemi ipersonici.

Buone notizie anche sul fronte del contrasto ai missili ipersonici. Northrop Grumman e L3Harris costruiranno 28 prototipi di satelliti con capacità di tracciamento missilistico migliorato per essere in grado di tenere il passo con l’ipersonico di prossima generazione dopo che la Space Development Agency ha assegnato contratti per un valore complessivo di 1,3 miliardi di dollari. Il finanziamento include anche i servizi di lancio, le operazioni di supporto, e fanno parte di un piano a più lungo termine per mettere in campo nuovi satelliti in orbita bassa e media che miglioreranno la situational awareness.

Secondo quanto comunicato, ogni azienda dovrebbe costruire 14 satelliti “per raccogliere dati nello spettro infrarosso e fornire comunicazioni” per il rilevamento, l’allarme precoce, il tracciamento e l’identificazione in continuum di missili in tutto il mondo. Le attuali capacità di tracciamento dei missili sono limitate e in gran parte progettate per lanciare l’allarme rilevando i lanci iniziali. Questi satelliti fanno parte del programma Hypersonic and Ballistic Tracking Space Sensor (Hbtss) per rilevare i lanci e seguire le testate plananti ipersoniche (Hgv – Hypersonic Glide Vehicle) mentre sono ancora attaccate ai loro booster e volano lungo una traiettoria balistica tipica della fase iniziale. Questi sensori spaziali continuano quindi a tracciare i veicoli dopo che si sono separati dai booster, fornendo informazioni sul tracciamento alla Ballistic Missile Defense Overhead Persistent Infrared Architecture (Boa), un’architettura di vari sensori integrati (tra cui i satelliti Sbirs – Space-Based Infrared System) che servirà alla difesa antimissili ipersonici.