Taiwan ha dato il via alle esercitazioni militari annuali Han Kuang. Le manovre, giunte alla loro 39esima edizione, si sono aperte con la simulazione di una risposta delle Forze armate dell’isola ad un’eventuale invasione dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) cinese.
La prima fase, al via oggi presso il Centro di comando militare di Hengshan, a Taipei, andranno avanti per cinque giorni, dedicando spazio e tempo giochi di guerra computerizzati, mentre le esercitazioni di artiglieria si terranno dal 24 al 28 luglio prossimi.
I giochi di guerra computerizzati si svolgeranno con l’utilizzo della piattaforma Joint Theater Level Simulation, sviluppata dagli Stati Uniti per simulare operazioni congiunte e combinate a livello operativo. Il loro obiettivo è presto detto: testare la capacità del personale militare di coordinarsi e lanciare una risposta ad una ipotetica invasione cinese in diversi scenari possibili, sviluppati sulla base delle ultime minacce militari poste dalla Cina.
“La parte informatica dei giochi di guerra si terrà 24 ore al giorno fino a venerdì, testando il coordinamento tra comandanti e ufficiali in risposta a un attacco del Pla in vari scenari”, ha spiegato un portavoce del ministero della Difesa taiwanese, secondo quanto riportato dal South China Morning Post.
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Le esercitazioni di Taiwan
Il personale militare che ha preso parte ai giochi computerizzati ha utilizzato la piattaforma di simulazione a livello di teatro comune costruita negli Stati Uniti per esercitarsi in operazioni civili-militari congiunte, combinate e di coalizione.
Il ministero della Difesa taiwanese si è però rifiutato di dire se gli Stati Uniti avessero inviato osservatori per prendere parte alle esercitazioni online, come parte dei suoi maggiori scambi militari con Taiwan in linea con il National Defense Authorization Act del 2023. Il ministro Chiu Kuo Cheng aveva tuttavia confermato all’inizio di questo mese che il personale militare Usa si sarebbe unito sia ai segmenti computerizzati che a quelli a fuoco vivo dell’esercitazione Han Kuang.
In termini più concreti, le esercitazioni Han Kuang servono per addestrare le forze armate taiwanesi a resistere di fronte ad un’eventuale offensiva cinese, in attesa del sostegno militare degli Usa e dei loro partner, che, nel worst case scenario, dovrebbe arrivare in pochi giorni.
Ad aiutare Taipei nella difesa del suo territorio, oltre alle armi ricevute da Washington, troviamo una conformazione geografica che rende difficoltoso ogni possibile sbarco anfibio nemico. Le coste dell’isola sono infatti per lo più a picco e soltanto 14 spiagge potrebbero essere utilizzate da Pechino come siti di sbarco. Sono le cosiddette spiagge rosse, ovvero i luoghi più vulnerabili di Taipei.

Resistere ad una (possibile) invasione
L’esercitazione dello scorso anno, ha fatto notare Asia Times, si era concentrata su diversi scenari. Il Global Taiwan Institute ha osservato che Han Kuang 2022 enfatizzava manovre di dispersione e protezione civile, manovre navali e aeree, esercitazioni contro l’invasione anfibia e un sequestro aeroportuale simulato.
Han Kuang 2021 prevedeva invece dispersione, guerra biologica contro l’invasione anfibia, difesa aerea ed esercitazioni di decollo e atterraggio di emergenza, oltre a mostrare le capacità di Taiwan nell’utilizzo delle principali autostrade come piste improvvisate e nel dispiegamento costiero di missili antinave mobili HF-2 e HF-3.
Durante una recente riunione del Comitato per gli affari esteri e la difesa nazionale, il ministro Kuo Cheng ha affermato che l’esercitazione Han Kuang di quest’anno sarà adattata per includere uno scenario che prevede un attacco alla costa orientale di Taiwan, ribadendo che l’addestramento in vari ambienti, comprese le aree urbane, sarebbe fondamentale per migliorare le capacità dei soldati.
