Binocolo appoggiato sulla scrivania, sigaretta nella mano destra e un radioso sorriso rivolto verso l’obiettivo della fotocamera. Kim Jong Un ha supervisionato il test di un “motore a spinta elevata a propellente solido” per una non meglio specificata nuova arma strategica. Secondo quanto riportato dall’agenzia nordcoreana Kcna, il collaudo è stato effettuato ieri presso il sito di lancio satellitare di Sohae Satellite Launching Ground, a nord-ovest di Pyongyang.

In attesa di ulteriori informazioni, quest’ultimo sviluppo potrebbe consentire alla Corea del Nord di lanciare in modo più rapido e affidabile un missile balistico intercontinentale (ICBM) capace di raggiungere gli Stati Uniti.

In generale, Kim ha accelerato gli sforzi tesi a sviluppare sistemi balistici a propellente solido, più stabili e che richiedono minor tempo e minori risorse logistiche prima del lancio. Gli esperti ritengono che il test potrebbe risultare particolarmente significativo nel caso in cui il motore a razzo dovesse essere integrato con successo su un ICBM.

Kim punta sui razzi a propellente solido

I razzi a propellente solido sono più stabili di quelli a propellente liquido che la Corea del Nord ha precedentemente testato sui lanci di missili balistici intercontinentali. Un ICBM a combustibile solido, banalmente, può essere spostato più facilmente e lanciato più rapidamente rispetto ad uno a combustibile liquido. E il tempo è un fattore chiave, visto che ridurre la reazione nemica nel bel mezzo di una crisi militare consentirebbe al Nord di ottenere un fondamentale vantaggio strategico.

Detto altrimenti, una volta implementata, la suddetta tecnologia renderebbe le forze nucleari di Kim più pericolose, resistenti e versatili. Non solo: i motori a razzo propellente solido permetteranno di schierare missili lanciati da sottomarini più grandi.

Certo è che, per schierare un ICBM a propellente solido, la Corea del Nord dovrà affrontare ancora molte sfide, nonostante i media nazionali stiano già esaltando i risultati fin qui ottenuti.

Ricordiamo che, nei razzi a propellente solido, il carburante è giù caricato al loro interno. Questo accorcia, come detto, i tempi di preparazione del lancio, aumenta la mobilità dell’arma e rende più difficile per gli avversari rilevare quanto sta accadendo oltre il 38esimo parallelo prima del decollo.

La Corea del Nord ha già un discreto arsenale di missili balistici a combustibile solido a corto raggio che prendono di mira punti chiave della Corea del Sud, comprese le basi militari statunitensi.

Cosa aspettarsi dal futuro

La nuova arma strategica evocata dalla Kcna, dunque, potrebbe coincidere proprio con gli ICBM a propellente solido. E, se il test ha davvero permesso alla Corea del Nord di effettuare i progressi annunciati dai media statali, allora Pyongyang sarà molto probabilmente in grado di testare un missile del genere entro la prima metà del prossimo anno.

La prova svolta, infatti, aveva lo scopo di verificare le caratteristiche tecniche specifiche del motore basato sulla tecnologia di controllo del vettore di spinta. In tutto ciò, le capacità di attacco nucleare nordcoreane rimangono segrete, visto che tutti i suoi ultimi test missilistici balistici intercontinentali sono stati effettuati ad angolo ripido per evitare i Paesi limitrofi.

C’è chi ipotizza che il Nord sia già in possesso di missili nucleari funzionanti che possano colpire l’intero territorio statunitense e chi, al contrario, sostiene che Pyongyang sia ancora lontana dall’acquisizione di tali capacità.

Fatto sta che l’Accademia delle scienze della difesa “ha superato con successo il test di accensione statica di un motore a propellente solido ad alta spinta con una spinta di 140 tf (tonnellate di forza)” sotto la guida di Kim, ha scritto il quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun, definendo il test “il primo del suo genere” nella nazione. Il messaggio di Kim è chiaro: il nuovo motore a combustibile solido è destinato ai sistemi di armi nucleari.

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