La Russia sta sviluppando un missile balistico ipersonico antinave destinato alla Marina militare e giĂ definito “killer di portaerei“. Sappiamo molto poco dell’ennesima nuova arma annunciata dai media russi, se non che il suo nome effettivo è Zmeevik e che, al momento, si trova in fase di sviluppo.
La notizia è stata riportata con un breve lancio dall’agenzia Tass. “Il missile balistico Zmeevik con equipaggiamento da combattimento ipersonico viene sviluppato da molto tempo. SarĂ progettato per distruggere bersagli di superficie di grandi dimensioni, principalmente portaerei”, ha affermato una fonte anonima vicina al dipartimento militare e al complesso militare-industriale russo.
Il missile potrebbe entrare in servizio con le unitĂ missilistiche costiere della Marina, ma non sono state fornite indicazioni temporali. Per le sue caratteristiche, sappiamo però che assomiglia ai missili cinesi di classe simile, DF-21D e DF-26, con una gittata fino a 4.000 chilometri. Di solito, l’etichetta di “killer di portaerei” è attribuita ai missili antinave a lungo raggio, come al missile antinave da crociera sovietico (ASC) P-700 Granit, al missile ipersonico russo Zircon, e ai missili supersonici Onyx impiegati per mezzo del sistema missilistico Bastion.
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Cosa sappiamo dello Zmeevik
Come detto, le informazioni sullo Zmeevik latitano. La Reutov NPO Mashinostroeniya, impresa che svilupperà la nuova arma di Mosca, e che ha sviluppato e produce missili ipersonici Zircon, equipaggiamento da combattimento Avangard per missili balistici intercontinentali UR-100N UTTKh e Sarmat, e sistemi missilistici costieri Bastion con missili supersonici Onyx, si è rifiutata di commentare le indiscrezioni rilanciate dai media russi.
Lo scorso marzo, il direttore generale della NPO Mashinostroeniya, Anatoli Svintsov, ha dichiarato che la societĂ aveva un gran numero di ordini arretrati riguardo alla creazione della versione aeronautica del missile Zircon. Stiamo parlando di un altro missile ipersonico, realizzato in due varianti, sia navale che aeronautica. A quanto pare, a causa di precise richieste, l’azienda avrebbe deciso di intensificare i lavori per realizzare la versione navale dell’arma.
Adesso i media russi hanno tirato in ballo, per la prima volta in assoluto, anche Zmeevik. La stampa ha sottolineato che il missile è “stato sviluppato per molto tempo”, ed è dunque probabile che nel prossimo periodo possano giĂ prendere il via i test di lancio. Dalle pochissime informazioni pervenute, dovrebbe trattarsi di un missile ipersonico pensato appositamente per colpire le grandi superfici, come le portaerei, e avrebbe una gittata fino a 4mila chilometri.
Su cosa punta la Russia
Non è chiaro se Zmeevik verrà impiegato dalle strutture di lancio di sistemi missilistici esistenti, come i Bastion, oppure se Mosca realizzerà un sistema completamente nuovo, con le proprie strutture di lancio. Incrociando alcune recenti affermazioni, si evince però che il Cremlino sta cercando in tutti i modi di modernizare il proprio apparato militare, principalmente puntando su missili e armi laser.
A metĂ maggio il direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dimitri Rogozin, aveva dichiarato che la Russia avrebbe previsto di mettere in servizio circa 50 nuovi missili balistici intercontinentali Sarmat a capacitĂ nucleare entro la fine dell’autunno. Il Sarmat, noto anche come Satan II, è particolarmente temibile, in quanto ha una portata di 18.000 chilometri e può essere armato con testate nucleari. Con quest’arma, Mosca potrebbe teoricamente colpire obiettiv in tutto il mondo. Qualche settimana fa la Russia ha invece annunciato un nuovo lancio di prova del missile da crociera ipersonico Zircon.
Nei giorni scorsi Mosca aveva parlato anche di armi laser. Ne citiamo due. La prima risponde al nome di Peresvet, e pare essere in grado di accecare i satelliti posizionati fino ad una distanza di 1.500 chilometri. La seconda è invece Zadira, altra arma laser che si concentra sulla distruzione fisica di un oggetto collocato a una distanza massima di 5 chilometri, bruciando letteralmente un bersaglio a causa del suo impatto termico. I primi prototipi sarebbero pronti all’uso.