La Corea del Nord ha dichiarato che nella giornata 28 settembre ha effettuato un lancio di un missile ipersonico di nuova concezione. Come riporta l’agenzia stampa sudcoreana Yonhap News, l’Accademia delle Scienze della Difesa del Nord ha testato il missile Hwasong-8 da Toyang-ri, nella contea di Ryongrim della provincia di Jagang, ha detto l’agenzia di stampa di Pyongyang Kcna.
“Lo sviluppo del missile ipersonico, uno dei 5 compiti prioritari del piano quinquennale nel campo delle armi strategiche per lo sviluppo della scienza della difesa e dei sistemi d’arma presentato all’ottavo congresso del Partito, è stato portato avanti secondo un processo di sviluppo sequenziale, scientifico e affidabile”, ha riferito Kcna, aggiungendo che “nel primo lancio di prova, gli scienziati della difesa nazionale hanno verificato il controllo dei sistemi di navigazione e la stabilità del missile nella sezione attiva (la testata n.d.r) e anche le sue specifiche tecniche, tra cui la manovrabilità e le caratteristiche di volo planato della testata ipersonica”.
Secondo quanto riferito gli scienziati nordcoreani hanno anche avuto modo di accertare la stabilità del motore e del sistema ad “ampolla” per il carburante del vettore, che è stata introdotto per la prima volta, e a quanto sembra i risultati del test di volo hanno dimostrato che “tutte le specifiche tecniche hanno soddisfatto i requisiti di progettazione”.
Il missile, come detto, è stato definito “strategico”, termine che in questo caso si riferisce, più che alla gittata, alla capacità di montare ordigni nucleari. Il tracciato di traiettoria del vettore, infatti, evidenzia un apogeo di 60 chilometri su una distanza percorsa di circa 200 e ha dimostrato “caratteristiche di volo diverse dai missili precedentemente testati dal Nord”. Secondo alcuni esperti di Seul il vettore potrebbe essere qualcosa di nuovo, come un missile ipersonico, in quanto ha seguito una traiettoria molto più piatta e più bassa rispetto ai missili balistici tradizionali, ma i dati in nostro possesso sono ancora scarsi per poterlo affermare. Prima di addentrarci meglio in questa tematica cerchiamo di chiarire cosa sia il sistema ad “ampolla” e perché è stato usato per la prima volta dalla Corea del Nord.
Innanzitutto non si tratta di una novità. È stato utilizzato per la prima volta dall’Unione Sovietica per i suoi vettori balistici UR-100 (SS-11 “Sego” in codice Nato). Si trattava di un missile intercontinentale leggero, il primo prodotto in serie nell’Urss, entrato per la prima volta in servizio nel 1967. L’SS-11 sfruttava il principio della “partenza separata” – o “ampolla” – cioè il vettore veniva completamente assemblato e rifornito di propellente liquido nello stabilimento e sistemato nel canister per il trasporto ed il lancio che veniva calato nel silo dove avrebbe preso servizio restando “combat ready” per anni. Sostanzialmente si tratta quindi di uno stratagemma per evitare il caricamento del combustibile liquido durante le fasi pre-lancio, quindi “in piazzola”, che lo rendono molto vulnerabile agli attacchi preventivi e riduce nel contempo il rischio di corrosione dei serbatoi di carburante, in quanto il procedimento di rifornimento viene effettuato in fabbrica.
Further image correction on DPRK new missile from higher res image. pic.twitter.com/efpzqc2V20
— Nathan J Hunt (@ISNJH) September 29, 2021
Questa metodologia è rivelatrice delle difficoltà della Corea del Nord nell’approvvigionamento di combustibile solido, molto più sicuro rispetto a quello liquido. Sono solo tre i vettori a propellente solido schierati dalla Corea del Nord: l’Srbm (Short Range Ballistic Missile) tipo Kn-02, l’Mrbm (Medium Range Ballistic Missile) Kn-15 e l’Slbm (Submarine Launched Ballistic Missile) Kn-11 o Pukkuksong-1.
Per quanto riguarda la tecnologia ipersonica ci risulta difficile pensare che la Corea del Nord sia in grado di schierare un tale tipo di sistema costruito autonomamente: le testate plananti ipersoniche (Hgv – Hypersonic Glide Vehicle) richiedono dei sistemi di raffreddamento delle superfici particolarmente complessi: le superfici della testata raggiungono temperature molto alte a causa dell’elevatissima velocità e del profilo di volo basso, e se non vengono raffreddate a dovere ne provocano la distruzione o il malfunzionamento. I russi si crede abbiano risolto il problema con dei materiali di altissima tecnologia che sfruttano il principio “ablativo”, ovvero l’involucro della testata si “consuma” con l’attrito nell’atmosfera permettendone il raffreddamento. Altri sistemi allo studio sono quelli di iniezione di fluidi oppure l’utilizzo del carburante – ma valido solo per i vettori da crociera – come liquido refrigerante.
Un’altra problematica riguarda la manovrabilità ad altissime velocità: un Hgv, per essere efficace, deve saper effettuare cambi di traiettoria, e di quota, significativamente repentini per poter evitare le difese antimissile e colpire il bersaglio: qualcosa di non facile risoluzione in quanto mette a dura prova i sistemi di bordo.
Le immagini che ci sono giunte del lancio, mostranti il vettore e la testata, nonostante siano di bassa qualità forse ci possono aiutare a capire meglio di cosa si tratti: l’ogiva mostra delle alette ai lati (almeno due) e una sagoma complessa a cono e tronco di cono. Sembrerebbe molto simile a una testata Marv (Maneuverable Reentry Vehicle) più che a una planante ipersonica, che deve avere per forza un disegno che le permetta di “planare”. D’altra parte, proprio la scarsa qualità delle immagini, non ci permette di affermarlo in modo definitivo e bisogna considerare che la Corea del Nord potrebbe avere usufruito del supporto scientifico della Cina, che ha già schierato un sistema Hgv: il missile Df-17 montante la testata ipersonica DF-ZF.