Aumentare gli scambi con le forze armate russe, così da approfondire la comunicazione, la cooperazione e la fiducia reciproca militare. Secondo quanto dichiarato dal portavoce del ministero della Difesa di Pechino, Tan Kefei, la Cina sarebbe pronta e disposta a rafforzare le relazioni con la Russia, non solo a livello economico e commerciale, ma anche sul piano bellico.
I termini e le perifrasi adottate dalla leadership cinese suggeriscono, dunque, un’ulteriore convergenza militare sino-russa da monitorare con estrema attenzione, ma che non si traduce automaticamente (o almeno: non si è ancora tradotta) in un comprovato e determinante appoggio di Xi Jinping a Vladimir Putin nel conflitto ucraino.
I media ufficiali cinesi scrivono che l’esercito cinese è disposto a lavorare con la sua controparte russa per rafforzare ulteriormente la comunicazione strategica e la cooperazione, per mantenere la sicurezza e la stabilità internazionali e regionali. Si fa inoltre menzione della volontà di organizzare pattugliamenti marittimi e aerei, oltre che esercitazioni e addestramenti congiunti, rafforzare gli scambi e la cooperazione tra i due eserciti e approfondire ulteriormente la fiducia reciproca militare.
Allo stesso tempo, il portavoce del ministero cinesi ha fatto notare che i legami Cina-Russia non sono simili all’alleanza militare e politica durante la Guerra fredda, visto che l’attuale partnership si basa sui principi di “non alleanza, non confronto e non presa di mira di terze parti”.
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I piani militari di Russia e Cina
L’esercito cinese “è disposto a collaborare con l’esercito russo per attuare pienamente l’importante consenso raggiunto dai due capi di stato”, Xi Jinping e Vladimir Putin, e “rafforzare ulteriormente la comunicazione e il coordinamento strategici, organizzare regolarmente pattugliamenti marittimi e aerei congiunti, nonché esercitazioni e addestramento congiunti”, ha continuato il portavoce.
Si tratta di iniziative, ha concluso Tan, finalizzate ad “approfondire ulteriormente la fiducia reciproca militare” e a fornire “nuovi contributi al mantenimento della sicurezza e della stabilità internazionali e regionali”.
Le perifrasi e i termini adottati da Pechino suggeriscono una maggiore cooperazione militare tra i due Paesi, come del resto aveva già annunciato Putin nei giorni scorsi. Nel corso di un’intervista al canale tv Rossiya-24, il presidente russo ha spiegato che la cooperazione tra Russia e la Cina”non è un’alleanza militare”. “
Questo è assolutamente falso”, ha detto il capo del Cremlino al giornalista Pavel Zarubin quando gli è stato chiesto se la cooperazione tra Mosca e Pechino possa rappresentare una minaccia per l’Occidente. “Non stiamo creando alcuna alleanza militare con la Cina – ha aggiunto -. Sì, collaboriamo anche sul fronte tecnico-militare, non lo nascondiamo, ma è trasparente, non c’è nulla di segreto”.
Convergenza militare
La Cnn, intanto, ha sottolineato come, nel corso dell’ultimo anno, le società di difesa statali cinesi abbiano mantenuto rapporti commerciali con le aziende sanzionate della Difesa russa. I registri mostrano che per tutto il 2022, almeno fino a metà novembre, l’appaltatore cinese Poly Technologies abbia inviato almeno una dozzina di spedizioni – comprese parti di elicotteri e apparecchiature radio aria-terra – ad un’azienda russa sostenuta da Mosca e sanzionata dagli Stati Uniti.
Pare che anche il partner commerciale a lungo termine di Poly Technology, Ulan Ude Aviation Plant, un fornitore di elicotteri di livello militare, abbia continuato ad inviare parti e diversi elicotteri alla società con sede a Pechino. La maggior parte delle parti dell’elicottero incluse nelle spedizioni in Russia erano etichettate per l’uso nell’elicottero multiuso Mi-171E, progettato per il trasporto e la ricerca e soccorso.