La Svezia procede nel suo programma di modernizzazione delle forze armate e in particolare della flotta. La Saab, in un comunicato, ha confermato di avere consegnato a Stoccolma la nuova nave Sigint Hms Artemis, unità che si unirà alla flotta svedese per sostituire la ormai obsoleta nave Hms Orion.

Una nave per controllare il Baltico

Per Stoccolma, impegnata politicamente nel percorso per entrare a far parte della Nato, l’arrivo dell’Artemis rappresenta un passaggio fondamentale, considerati anche i ritardi avuti nella consegna della nave. La Marina svedese, infatti, si dota di un’unità che rende possibile migliorare la capacità di intelligence navale di una nazione fortemente proiettata nei mari, in particolare quello Baltico, e in un periodo di grande conflittualità con la Russia.

La crescente importanza della regione per i piani europei e atlantici e l’assertività di Mosca si ripercuotono in particolare su quel mare, come del resto confermato non solo dalle più recenti iniziative Ue in campo energetico, ma anche con i documenti di diverse potenze impegnate nella regione che vedono l’Alto Nord al centro delle rispettive agende strategiche. nonché testimoniato dal sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2.

L’importanza di “Artemis”

Artemis, realizzata da una partnership tra Saab e Polska Grupa Zbrojeniowa (PGZ) e varata nel cantiere polacco di Gdynia nel 2019, attende così il suo ingresso nella flotta svedese dopo una serie di lavori nel cantiere di Karlskrona, in Svezia. Con i suoi 74,6 metri di lunghezza, 14 di larghezza, e con le sue 3mila tonnellate, la nave rappresenta non solo un vanto per la cantieristica svedese (e in parte polacca) ma anche un’immagine plastica del motivo per cui la Nato è molto interessata all’inserimento di Stoccolma nella famiglia atlantica.

A questo proposito, il segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin, ha ribadito al suo omologo svedese Pal Jonson di non vedere l’ora di averlo come alleato nella Nato, ipotizzando che il passaggio avvenga a margine del summit di Vilnius a luglio.

La Nato vuole la Svezia

A differenza di altri Paesi dell’area già interni all’Alleanza ma impossibilitati a fornire un contributo di forze e tecnologie molto elevato, la Svezia (così come la Finlandia) può essere considerata già una potenza in linea con gli standard Nato e in grado di dare al blocco euro-americano più capacità di difesa. Una nave Sigint appena realizzata secondo le più moderne tecnologie, in un’area centrale per il controllo dei movimenti della Russia e in particolare per ciò che avviene intorno a Kaliningrad, è un elemento da non sottovalutare negli schemi militari della regione, soprattutto in settore così rilevante come quello dell’intelligence navale.

Svezia e spionaggio russo

Il tema è costantemente al centro delle cronache regionali, anche in particolare di quelle svedesi. Non va dimenticato che in questi giorni la Svezia ha ordinato l’espulsione di cinque addetti dell’ambasciata russa di Stoccolma e l’intelligence nazionale, il Sapo, ha una lunga lista di nomi sospetti. Prima di queste espulsioni, le emittenti pubbliche baltiche avevano acceso i riflettori sulle attività di spionaggio russe nel mare anche intorno alla Svezia attraverso navi apparentemente civili, come pescherecci e imbarcazioni per la ricerca oceanografica.

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