Il corpo di Harusan è pieno di tatuaggi. Ognuno racconta una storia, incarna un significato ben preciso. Il drago Benten, sulla schiena, protegge ciò che è importante. Il fantasma sul petto, Kasane, sottolinea l’importanza della cautela nel trattenere il risentimento. Sulla gamba, il lupo Yamao indica la volontà di compiere il proprio dovere.

Quello di Harusan, pseudonimo di un cittadino giapponese, ex gangster della Yakuza, coincide adesso con la difesa dell’Ucraina. Già, perché il 50enne ha scelto di trasferirsi in Europa orientale, da ormai un anno, per combattere contro l’esercito russo tra le file delle forze di Kiev.

La sua storia è stata raccontata nel dettaglio dal sito Abc. Harusan, prima di recarsi sul fronte, non aveva alcuna esperienza militare, non sapeva parlare ucraino né era mai stato all’estero. “Sono venuto in Ucraina per espiare i miei peccati passati“, ha dichiarato, aggiungendo di voler restare in loco “finché la guerra non sarà finita o finché il mio corpo non sarà più in grado di sopportare questo compito”.

Fino allo scorso maggio, si stava allenando con la Legione straniera georgiana come cecchino, sperando di tornare in prima linea, e stando, nel frattempo, di guardia fuori da una caserma militare a Kiev.

Una vita complicata

Harusan ha avuto una vita complicata. Il padre era un boss della Yakuza e trascorreva pochissimo tempo con la famiglia. Il giovane spendeva così le sue giornate insieme a coetanei piantagrane, fino a quando non iniziò a manifestare un comportamento criminale.

Fu condannato al carcere minorile mentre frequentava la scuola media. “Avevo cattivi amici e non facevo altro che comportarmi male. Non avevo soldi, quindi guadagnavo soldi facendo furti ed estorsioni”, ricorda oggi il diretto interessato.

Harusan aveva adottato lo stile di vita della Yakuza e si cimentava in azioni censurabili. Come quando fece esplodere una bomba artigianale all’ingresso di un’organizzazione che promuoveva le relazioni amichevoli tra Cina e Giappone.

All’epoca, la polizia fece irruzione nella sua casa sequestrando 400 oggetti, tra cui pubblicazioni relative a gruppi di destra, estremisti, bande e terrorismo. Harusan fu condannato a nove anni di carcere per aver violato la legge sul controllo delle sostanze esplosive. Ricevette un anno aggiuntivo per aver picchiato un compagno di cella. Poi, tre anni dopo la sua condanna, ebbe un’illuminazione.

Da ex gangster a difensore di Kiev

“Mi stavo avvicinando ai 40 anni e sentivo che non avrei dovuto andare avanti così”, ha raccontato Harusan. La guerra in Ucraina ha attirato un gran numero di volontari provenienti da tutto il mondo, con diverse esperienze e motivazioni militari. Harusan ha deciso unirsi allo sforzo bellico quando ha visto le immagini di ucraini uccisi in battaglia. “Non posso tollerare le azioni della Russia contro l’Ucraina”, ha spiegato.

È arrivato a Kiev attraverso la Polonia, e si è diretto verso un centro di reclutamento per una divisione delle forze armate ucraine, insieme ad un veterano dell’esercito britannico con il quale aveva stretto amicizia. Senza esperienza militare, in un primo momento è stato respinto, salvo poi essere ammesso grazie alle garanzie fornite dal compagno.

Quest’ultimo ha sostanzialmente spiegato ai reclutatori che il passato dell’amico tra le fila della yakuza lo avrebbe reso un compagno feroce. “Il reclutatore ci ha pensato un po’ e alla fine ha detto: ‘Va bene se l’inglese ti sostiene’. È così che sono entrato”, ha affermato Harusan, che adesso fa parte della Legione straniera georgiana, una delle più grandi unità combattenti straniere in Ucraina con circa 1.000 soldati, divisi equamente tra combattenti georgiani e volontari di altri Paesi.

“La gente dice che quello che sto facendo è straordinario, ma dal mio punto di vista penso che sia naturale per un essere umano. L’Ucraina è un Paese lontano, ma siamo tutti gli stessi esseri umani”, ha concluso l’ex gangster giapponese.

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