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Mafie, l’anti-stato per antonomasia. Alcuni governi le combattono, altri le utilizzano per perseguire obiettivi politici e per difendere l’interesse nazionale. Quella tra politica e crimine è una relazione di opportunismo che affonda le origini nell’antichità.

La storia insegna che tanto più una potenza è grande, e dunque ha ambizioni egemoniche nel mondo, quanto più è possibile che dia mandato ai suoi servizi segreti di scendere a patti col crimine organizzato per ragioni di politica estera. Gli Stati Uniti e Cosa nostra nel dopo-rivoluzione cubana – operazione Mongoose. La Turchia e la mafia turca nel corso della Guerra fredda – in funzione anticomunista – e oggi – per spiare/eliminare oppositori, portare ricchezza nelle casse statali. Il Giappone e la Yakuza, sempre.

La Repubblica Popolare Cinese figura nell’elenco delle potenze che non disdegnano il ricorso ad alleanze empie col crimine organizzato. Insieme ai cartelli della droga messicani ha invaso gli Stati Uniti di oppioidi letali, dando vita ad una “guerra dell’oppio” che ha lasciato a terra quasi un milione di morti dal 1999 al 2022. E insieme alle Triadi, storico anti-stato dell’Impero celeste, ricicla denaro, fa profitto e spia, come ricorda l’operazione Sidewinder nel Canada di fine anni Novanta.

Gli occhi delle Triadi (e del PCC) su Ottawa

Canada, 1997. Una task force composta da 007 del Servizio di Sicurezza e Intelligence (CSIS) e investigatori della Gendarmeria Reale (RCMP) sta indagando sull’impero economico costruito dalle Triadi facendo affari, legali e illegali, nelle grandi metropoli canadesi.

Approfittando dell’impreparazione delle autorità, prive di competenze ed esperienza nella lotta al grande crimine organizzato, le Triadi avrebbero infiltrato e inquinato l’economia nazionale. Facendo milioni di dollari. L’indagine CSIS-RCMP, condotta nel più stretto riserbo, viene ribattezzata Sidewinder, cioè crotalo cerestre, il serpente a sonagli al quale la natura ha conferito il dono di poter valutare la minacciosità di un animale leggendone il calore corporeo.

Come il crotalo cerestre, dicono gli investigatori, le Triadi canadesi hanno un sonaglio in grado di percepire in anticipo i pericoli e, quindi, di intercettarli. Che è quello che accadrà alla loro indagine, destinata a non portare da nessuna parte a causa di depistaggi, insabbiamenti e pressioni politiche.

Il Canada svenduto

La conclusione del progetto Sidewinder è laconica: le Triadi costituiscono un pericolo alla sicurezza nazionale, aggravato dalla loro subordinazione al Partito Comunista Cinese, che non può più essere ignorato. Occorrono più risorse e servono appoggio politico, sensibilizzazione pubblica e risposte legislative adeguate. Pena, in assenza di contromisure, la svendita del Canada all’asta.

Le prove raccolte dagli investigatori sono parecchie, come molteplici e gravi sono le accuse che muovono contro talune entità e certi individui: oltre duecento imprese riconducibili a personaggi legati al PCC; grandi aziende infiltrate da 007 nelle vesti di raccoglitori di intelligence economica; università di rilievo nazionale divenute crocevia di spionaggio; presenza di dollari sporchi nelle casse dei due partiti egemoni – Liberale e Conservatore.

Il crotalo all’attacco

Il quadro dipinto da CSIS e RCMP è a tinte fosche, ma l’accoglienza politica sarà, stranamente, fredda e ostile. Vengono chieste delle modifiche, in altri casi dei tagli, mentre alcuni inquirenti riferiscono di pressioni per l’aborto dell’intera operazione. Il serpente a sonagli all’attacco.

Gli 007 recepiscono le direttive, a malincuore, ma non è sufficiente. Interi faldoni di evidenze sui legami fra Triadi, PCC e grandi partiti canadesi spariscono dai loro database – oscura vicenda per la quale si farà nientemeno che il nome del direttore del CSIS. Il sistema è corrotto ad ogni livello.

Le pressioni, alla fine, avranno la meglio: il rapporto finale del CSIS-RCMP riduce sensibilmente la portata e l’estensione delle accuse, cancellando ogni riferimento a minacce significative per la sicurezza nazionale. Sipario.

Sidewinder Forever

Dopo un lungo periodo di silenzio, di permanenza dell’operazione Sidewinder in un limbo a metà tra dimenticatoio e cospirazionismo, tra il 2009 e il 2010 accade qualcosa. Uno degli 007 originariamente coinvolti nell’indagine, Michel Juneau-Katsuya, decide di scrivere un libro-verità, Nest of Spies, destinato a diventare un caso editoriale. E Richard Fadden, l’allora direttore del CSIS, rilancia in un’intervista i contenuti della defunta Sidewinder, parlando di università e politici realmente sotto il controllo di Pechino. Ma la svolta dura poco: accusato da più parti di aver esagerato la situazione, Fadden fa pubblica ammenda e ritira le precedenti accuse.

Dovranno passare altri dieci anni perché si riparli dell’operazione Sidewinder. Nel 2020, partendo da resoconti del fascicolo originale, viene avviata una maxi-inchiesta sul ruolo delle Triadi nel settore del gioco d’azzardo canadese. Le risultanze appurano una Victoria-Las Vegas-Macao connection. Il serpente a sonagli è ancora vivo e probabilmente non se n’è mai andato dal Canada, base operativa ideale per fare affari illegali e, non meno importante, per spiare gli Stati Uniti.

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