L’odio brucia ancora
Ogni anno in Irlanda del Nord repubblicani irlandesi e unionisti britannici costruiscono grandi pire per celebrare la loro cultura. Le pire…
Dopo decenni in cui l’identità nazionale sembrava dover essere dimenticata per lasciare spazio alla globalizzazione, oggi il mondo sente di nuovo il bisogno di nazione. I fautori del multiculturalismo, delle organizzazioni internazionali, della cessione di sovranità verso poteri sovranazionali più o meno indefiniti, hanno sperato che fosse un retaggio del passato. Ma a questo scenario, i popoli hanno cominciato a reagire, rivolgendo lo sguardo al nazionalismo. Che in America ha preso le forme del Partito repubblicano di Donald Trump, mentre in Europa prende sempre più la forma dei movimenti sovranisti che agitano i sonni dei partiti tradizionali. Ma il nazionalismo non è solo quello sovranista. Molti movimenti puntano al rafforzamento dello Stato nazionale e centrale, in particolare in Europa orientale, in Francia e in Spagna. Ma esistono altri nazionalismi che invece credono nell’esistenza di un’altra nazione che è diversa quella dello Stato di cui fanno parte. Sono i baschi, i catalani, i fiamminghi, gli scozzesi, gli irlandesi, ma anche i palestinesi, i curdi, i secessionisti ucraini. Anche loro si considerano nazionalisti: ma la loro identità politica e culturale si contrappone a chi crede in un’altra nazione.
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