Flavio Ciccione, professione: “giornalista mancato”.
I fermenti giovanili alimentavano in lui l’idea romantica del giornalista che come il Supereroe salva il mondo con le sue inchieste: metà Peter Parker, metà SpiderMan.

A metà degli anni ’90, appena rientrato da New York, rider ante litteram in quanto Flavio consegnava polli arrosto nei grattacieli di Manhattan, decide di mettere la testa a posto e comunica in famiglia che vuole tornare in Italia per intraprendere la carriera di… giornalista.

Perde per un soffio la selezione alla scuola dell’Ordine giornalisti di Bologna, trentaduesimo su centocinquanta aspiranti precari. Si piazza al primo posto però alla selezione dell’Università di Genova con una tesina sul nascente giornalismo investigativo all’italiana: Striscia la notizia.

La voglia che pervade tanti giovani di ieri, oggi e domani si affievolisce e Genova viene abbandonata dopo pochi mesi. Qualche articolo di folklore sul giornale del paese; poi tutta un’altra vita: il turismo.

Dopo dicei anni in Fiavet ConfCommercio (sindacato regionale delle agenzie di viaggio), Flavio decide di cimentarsi di nuovo nella sua grande passione: il giornalismo. E decide di frequentare il corso di giornalismo di inchiesta della Newsroom Academy di InsideOver.

Nell’ambito dell’Academy Flavio sta lavorando a un’inchiesta sulla Malagiustizia.